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Perché pagheremo noi le bollette che gli evasori non hanno pagato

Nelle prossime bollette dell’elettricità i consumatori potranno pagare di più per coprire i costi delle bollette non saldate dagli evasori. Parte degli arretrati non incassati dalle aziende per il mancato pagamento da parte dei contribuenti – per il momento 200 milioni di euro – ricadrà su tutti i consumatori che invece saldano regolarmente il loro conto.
A cura di Stefano Rizzuti
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Se una parte degli italiani non page le bollette elettriche i costi potranno ricadere su chi invece le salda regolarmente. Ovvero, i contribuenti potrebbero trovarsi a pagare di più per coprire l’evasione da parte di altri cittadini. A spiegarlo è Il Sole 24 Ore riprendendo alcune sentenze e alcuni ricorsi del Tar e del Consiglio di Stato, formalizzati dall’Autorità per l’energia. Il Sole spiega che la stima di insoluto totale per le bollette elettriche si aggira attorno a un miliardo di euro. E ora sarà distribuita fra tutti i consumatori una prima parte di oneri generali pari a circa 200 milioni di arretrati. Una misura che nasce come conseguenza della crisi di alcune aziende elettriche che si sono ritrovate senza i soldi per saldare i fornitori in seguito alle bollette fatturate ma non incassate.

Si aggiunge una nuova voce alle bollette elettriche: i consumatori dovranno quindi rimborsare le società della mancata emissione dei pagamenti di altri contribuenti, pur non essendoci alcun legame tra chi paga e chi non paga. Una delibera dell’Autorità per l’energia ha stabilito le modalità con cui verranno ripartiti gli oneri generali di sistema – ovvero una parte della fattura elettrica – non pagati dai consumatori morosi.

Le società del mercato libero in crisi negli ultimi anni sono state varie, a partire dall’Esperia, come ricorda ancora Il Sole 24 Ore. Ma la crisi ha riguardato anche altre aziende. Rimane però molto complicato stabilire a quale cifra esatta corrisponda l’ammanco: per ora la delibera riguarda circa 200 milioni di euro, ma sembra essere solo una minima parte del totale che si dovrebbe attestare ben sopra il miliardo.

Il caso simile del canone Rai

Il problema dei morosi era già nato con il pagamento del canone Rai. In quel caso il mancato pagamento da parte dei consumatori non poteva essere pagato dalle società di vendita che fatturavano le bollette, poi non incassate. In quel caso è stato quindi necessario intervenire con un atto normativo.

Mancato pagamento delle bollette più diffuso al Sud

Quello del mancato pagamento delle bollette è un fenomeno più diffuso al Sud e sul mercato libero, dove è più facile cambiare fornitore di corrente. Un fenomeno che viene definito “turismo dell’elettricità” e che si basa sul fatto che il blocco del contatore avviene solo dopo varie bollette non pagate. Basta quindi cambiare società di fornitura elettrica prima che venga attivato il recupero crediti.

La prescrizione della bolletta

Con l’ultima legge di bilancio è cambiata la prescrizione della bolletta, passata da cinque a due anni: il fornitore, quindi, potrà chiedere solamente gli arretrati degli ultimi 24 mesi. Il cambio dei termini di prescrizione riguarda non solo i conguagli ma anche le bollette per consumi ordinari. Oltre alla prescrizione cambia anche l’arco di tempo per cui è necessario conservare le bollette: passa da cinque a due anni. Discorso diverso per il canone Rai, la cui prescrizione è a dieci anni e quindi, alla fine, le bollette dell'elettricità, comprendendo anche il canone, vanno conservate per dieci anni.

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