5.157 CONDIVISIONI
video suggerito
video suggerito

Pedopornografia, monsignor Capella ammette: “Ero in crisi”. Condannato a 5 anni

Il monsignore, accusato di detenzione, cessione e trasmissione di materiale pedopornografico, è stato condannato a 5 anni di carcere. Le immagini incriminate comprendono fotografie, video e ‘shotas’, immagini pornografiche di fumetti giapponesi: in tutte ci sono minori.
A cura di Biagio Chiariello
5.157 CONDIVISIONI
Immagine

È stato condannato a 5 anni di reclusione e 5mila euro di multa dal Tribunale della Città del Vaticano l'ex diplomatico vaticano, mons. Carlo Alberto Capella, accusato di detenzione, cessione e trasmissione di materiale pedopornografico. Il Tribunale vaticano si è riunito in Camera di Consiglio, dopo la richiesta del promotore di Giustizia vaticano. Gli errori fatti sono evidenti, come evidente il periodo di particolare fragilità. Sono dispiaciuto che la mia debolezza abbia addolorato la mia famiglia, la mia diocesi e la Santa Sede. Sono pentito e rammaricato. Spero che
questa situazione possa essere considerata un incidente di percorso".

Capella, attualmente detenuto, ha già in precedenza ammesso tutto: quelle consultazioni "improprie", quelle chat "volgari", "triviali", sono aggettivi che lui stesso usa, ci sono state e "a distanza di tempo ne rilevo la ripugnanza". L’ex uomo di chiesa ha però provato a difendersi, adducendo una "crisi" attraversata in quel momento a causa del suo trasferimento alla Nunziatura di Washington. Sin dal primo momento, Capello avrebbe voluto restare in Italia, nonostante gli Usa siano una sede ambita. "Ho sbagliato a sottovalutare la crisi che stavo attraversando". ha risposto all'interrogatorio durante l’ultima delle udienze del processo in Vaticano.

Le immagini incriminate sono tra le 40 e le 55 e comprendono fotografie, video e ‘shotas', immagini pornografiche di fumetti giapponesi. In tutte ci sono minori. Gli scambi di queste immagini sono transitate nelle chat private del social network Tumblr sul quale il diplomatico aveva aperto un profilo. "Monsignor Capella cercava immagini di ragazzini tra i 14 e i 17 anni", ha detto l'ingegnere Gianluca Gauzzi della Gendarmeria vaticana, che ha eseguito gli accertamenti informatici ed è stato ascoltato come testimone. Ma tra il materiale sotto accusa c'è anche "un video con un bambino molto piccolo in atti espliciti". Ricerca che sarebbero divenute spasmodiche nella seconda metà del 2016, periodo cioè in cui Capella, ordinato sacerdote e incardinato a Milano, era stato appunto promosso con il trasferimento alla Nunziatura di Washington dopo aver prestato servizio dal 2001 nella diplomazia pontificia,

5.157 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views