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Pediatra rifiuta di visitare una bambina di due mesi con 40 di febbre: “Ora non ho tempo”

Un pediatra della provincia di Teramo si è rifiutato di visitare una neonata di soli due mesi, dichiarando di “non avere tempo, né spazio per inserirci”. I genitori hanno fatto sapere che presenteranno un esposto all’Ordine dei medici.
A cura di Biagio Chiariello
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“Non ho tempo per passare a farle visita”. Questa la risposta che la mamma di una bimba di soli due mesi di vita e con febbre alta, quasi a 40, ha ricevuto dal suo pediatra. Secondo quanto si legge sul Messaggero, lo specialista avrebbe consigliato di mettere alla bambina “una supposta di Tachipirina”, quindi di “passare in ambulatorio il giorno dopo” perché non aveva tempo per la visita domiciliare. “Il giorno prima lo avevo chiamato perché la bambina aveva già tosse e catarro. La mattina dopo, però, aveva quasi 40 di febbre – dice la mamma, una donna della provincia di Teramo -. Subito le ho messo la supposta di Tachipirina. A quel punto ho chiamato il pediatra per dirgli che non sarei potuta andare in studio e gli ho chiesto se poteva passare lui a casa. I bambini hanno due mesi. Con una febbre così alta come potevo farli uscire di casa? Ma il pediatra mi ha risposto che gli avrei dovuto mettere la Tachipirina. Lui non aveva tempo per venire, né posto per inserirci”.

La donna a mamma di una coppia di gemelli di appena due mesi e il pediatra ha lo studio associato in città. Dopo il rifiuto del medico a visitare la bambina, i genitori non hanno potuto far altro che rivolgersi a un altro professionista. A visitare a domicilio entrambi i gemelli è stato infatti un altro pediatra, chiamato privatamente a pagamento, che da Bellante da allora ogni giorno monitora la situazione. I due gemellini avrebbero entrambi la bronchite. “Dal giorno dell’ultima telefonata sto ancora aspettando che mi richiami il nostro pediatra” racconta la genitrice. La più grave è sotto cura antibiotica, mentre il fratellino è sotto osservazione da parte dello specialista di Bellante. “Sono sicura che i bambini si riprenderanno, ma non è giusto quello che è successo perché un pediatra dovrebbe starci vicino” dice la donna, che ha già fatto sapere che presenterà un esposto all’Ordine dei medici.

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