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Padre Gratien avrebbe ucciso Guerrina Piscaglia per paura di uno scandalo

Il sacerdote è stato arrestato con l’accusa di omicidio e occultamento di cadavere: padre Gratien Alabi secondo il gip avrebbe ucciso la donna, che risulta scomparsa da un anno, forse spinto dalla paura di uno scandalo.
A cura di Susanna Picone
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Padre Gratien Alabi avrebbe ucciso Guerrina Piscaglia per paura di uno scandalo. Il sacerdote arrestato ieri a Roma con l’accusa di omicidio e occultamento di cadavere avrebbe agito perché Guerrina, scomparsa il primo maggio del 2014 da Ca’ Raffaello, frazione di Badia Tedalda, era diventata ossessiva nei suoi riguardi. Il sacerdote sarebbe stato insomma spinto, secondo il gip di Arezzo Piergiorgio Ponticelli, dalla paura dello scandalo per una relazione che lui ha sempre negato e che lei avrebbe minacciato di poter rivelare dicendo che era incinta. Questo sarebbe stato il movente dell’ex parroco di Ca’ Raffaello, che da ieri si trova in carcere. Guerrina Piscaglia sarebbe stata uccisa tra le 13.46 e le 14.34 lungo la via Marecchiese, dove la donna fu vista da alcuni testimoni. Padre Gratien avrebbe occultato il cadavere come poteva nel bosco ai limiti della strada e avrebbe poi inviato i messaggi dal cellulare della donna per evitare che la gente la cercasse. Successivamente, con calma, il sacerdote avrebbe nascosto il corpo della donna in un luogo mai identificato.

L’avvocato di Padre Gratien: “Provato ma consapevole” – L’arresto del sacerdote è stato commentato dal suo avvocato, Luca Fanfani, che ha incontrato il religioso in carcere e ha detto di averlo trovato provato ma consapevole della situazione. “Del resto – ha spiegato l’avvocato dell’indagato – è un essere umano oltre che un sacerdote”. A proposito della mossa della Procura, Fanfani ha detto di dover ancora leggere l’ordinanza ma che sicuramente la impugnerà perché la ritiene profondamente ingiusta. “Entro cinque giorni ci sarà l'interrogatorio di garanzia. I tempi complessivi per l'iter saranno comunque di una decina di giorni”, ha spiegato l’avvocato, che ha aggiunto: “Ce lo aspettavamo, era una delle mosse della procura, quello che è certo è che, da febbraio ad oggi, c'è stata una netta inversione a U, pochi mesi fa si prospettava un reato ed oggi si prospetta il suo contrario in un balletto non da poco. Sono curioso di vedere quali sono i nuovi elementi che giustificano questo comportamento dal momento che la richiesta risale al 23 febbraio. Il Tribunale del Riesame aveva escluso un ruolo attivo di Gratien nell'omicidio, questo significa che lo stesso è stato sottoposto a sei mesi di divieto di espatrio per un reato che oggi gli si dice non aver commesso smentendo dunque anche lo stesso Riesame”.

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