Ospedali pubblici, 13 miliardi di sprechi in un anno

Che la sanità italiana non fosse proprio tra le migliori era noto ai più già da tempo. Non solo nel nostro Paese è sempre vivo l’allarme malasanità, piaga che colpisce soprattutto il Sud-Italia, ma ciò che deve far ulteriormente preoccupare i cittadini italiani sono anche gli sprechi negli ospedali.
Sprechi che, a quanto si legge nel IX Rapporto “Ospedali e Salute 2011” dell’Aiop (l’associazione italiana ospedalità privata) realizzato dall’associazione guidata da Enzo Paolini in collaborazione con Ermeneia – Studi & Strategie di sistema e presentato ieri alla Camera dei deputati, mostrano una realtà del Paese a dir poco inquietante. 13 miliardi di euro all’anno di sprechi: la cifra che più fa girare la testa e che parla di ospedali pubblici poco efficienti ma molto spreconi. Le strutture ricevono infatti un finanziamento più alto rispetto alle prestazioni che poi erogano e in media sprecano oltre il 29% dei fondi stanziati. Una percentuale di spreco che tocca addirittura il 46,4% per la Calabria che si accaparra la maglia nera anche in questo caso (triste “primato” anche per quanto riguarda la malasanità).
L’Aiop analizza le performance delle strutture pubbliche di tutte le regioni
L’Aiop ha analizzato nel rapporto il funzionamento del 2009 delle strutture pubbliche di tutte le regioni italiane, comprese quelle a statuto speciale che sono state prese in considerazione proprio quest’anno. Dal dossier è emerso che più di un quarto delle risorse fornite agli ospedali viene di fatto sprecato: nelle 15 regioni a statuto ordinario si toccano dati di inefficienza del 27,9% rispetto al 36,1% nelle regioni a statuto speciale. Addizionando le singole inefficienze l’Associazione può arrivare a parlare dei 13 miliardi complessivi all’anno di sprechi.
Per quanto riguarda le “differenze” tra Nord e Sud-Italia non sono emersi i “soliti” dati confortanti almeno per il Nord. Se infatti nel settentrione le risorse sono gestite ancora in maniera migliore rispetto alle regioni del Sud è anche vero che il margine di spreco, messo a confronto con la precedente rilevazione, è cresciuto anche lì. Se prima il primato della regione più efficiente toccava alla Lombardia (19.3% contro il 16.9% dell’anno scorso), adesso il primo posto è stato ceduto invece al Veneto (17.2% contro il 18.1%).
Nel Centro Italia si spera in un, seppur lieve, miglioramento: l’inefficienza guadagna, infatti, un punto percentuale; al Sud invece la situazione è rimasta piuttosto stabile con il leggero miglioramento delle regioni sotto commissariamento, il Lazio e la Campania. Lazio però che in ogni caso resta la regione con i maggior sprechi in termini assoluti: 1900 milioni di euro bruciati.
La richiesta negli ospedali pubblici è maggiore
L’analisi evidenzia anche che aumentano sempre di più i cittadini che scelgono i centri pubblici rispetto a quelli privati, probabilmente un segno alla crisi economica che il Paese sta attraversando. Non solo, la popolazione sembra curarsi anche di più: nell’ultimo anno un cittadino su tre ha usufruito dei servizi ospedalieri, sia pubblici che privati. Per l’82,3% rispetto al 79,3% del 2010 gli italiani hanno usufruito delle strutture ospedaliere pubbliche.
Degli sprechi che però, a quanto pare, non “toccano” in maniera tangibile le percezioni dei cittadini: l’indagine infatti ha evidenziato una percezione piuttosto positiva da parte della popolazione dei servizi ospedalieri. I “molto soddisfatti” più sentiti sono quelli che riguardano il privato accreditato (50,7%) rispetto al pubblico (29.0%) e alle cliniche private (46.7%).