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Ora legale, domenica lancette avanti di un’ora. Disputa sull’abolizione slitta al 2021

Nella notte tra sabato 30 e domenica 31 marzo 2019 torna l’ora legale: come di consueto, l’orario verrà spostato in avanti di un’ora, passando direttamente dalle 2:00 alle ore 3:00. Tale convenzione durerà fino a domenica 27 ottobre, quando andremo a spostare di nuovo le lancette dell’orologio.
A cura di Susanna Picone
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Tra qualche giorno torna l’ora legale. L’appuntamento con le lancette dell’orologio è per il prossimo weekend, la notte tra sabato 30 marzo e domenica 31, quando come di consueto l'orario verrà spostato in avanti di un'ora, passando direttamente dalle 2:00 alle ore 3:00. L’ora legale, adottata per sfruttare meglio l'irradiazione del sole durante il periodo estivo, durerà fino a domenica 27 ottobre 2019. Adottata per la prima volta in Italia durante la prima guerra mondiale, nel 1916, l'ora legale permette di risparmiare ogni anno un centinaio di milioni di euro sulla bolletta energetica ma, nonostante sia comunemente utilizzata da molti anni in gran parte dell'Occidente, non tutti i Paesi sono oggi d'accordo nel mantenere questa convenzione. Convenzione che dal 2014 è stata abbandonata in Russia mentre in Europa per il momento rimane.

L'abolizione dell'ora legale slitta almeno al 2021 – La proposta della Commissione europea di abolire il passaggio tra ora solare e ora legale ha subito infatti un rallentamento, con un rinvio che potrebbe far slittare tutto almeno al 2021 (inizialmente l’idea era quella di abolire l’ora legale già nel 2019). La questione ora legale nel nostro continente è motivo di scontro tra fronte del Nord, capitanato dalla Finlandia ma supportato anche da Austria e Germania, e fronte del Sud. I Paesi del Nord, nei mesi estivi abbondantemente ricchi di sole fino a tardi, ne hanno infatti chiesto l'abolizione dopo appositi sondaggi pubblici, portando lo scorso anno il tema sui banchi del Parlamento e del Consiglio europeo. La mozione non è però passata all'esame di Strasburgo e nemmeno dei ministri europei che hanno appunto deciso di rimandare la questione al 2021. Per molti studiosi, sia europei che americani, esiste un problema di salute pubblica legata all’ora legale che viene considerata dannosa per i ritmi sonno-veglia, in particolare delle persone più fragili come i bambini.

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