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Ora è allarme spread: Toccati i 525 punti. Crolla Piazza Affari a -2,5%

Non si arresta la corsa degli spread, con un occhio rivolto sopratutto al debito sovrano di Italia e Spagna: il differenziale Btp/Bund fa segnare quote critiche, ma peggio i Bonos spagnoli al record di 627. Tonfo per la Borsa di Milano in apertura. E poi c’è l’euro, ai minimi nei confronti di dollaro e yen.
A cura di Biagio Chiariello
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Ora è allarme spread: Toccati i 525 punti. Crolla Piazza Affari a -2,5%

Aggiornamento 18.50 – Alla fine della giornata a conti fatti Milano e Madrid limitano i danni rispetto agli altri mercati finanziari pur chiudendo in netta perdita. Piazza Affari dopo essere sprofondata anche a -5% è riuscita a recuperare nel finale chiudendo a -2,76%, grazie soprattutto all'intervento della Consob che ha vietato per una settimana vendite di titoli allo scoperto. Analogo andamento per l'indice Ibex spagnolo che dopo essere sceso a -6% ha chiuso anche meglio di Milano a -1,1%, anche qui grazie al divieto delle vendite allo scoperto per evitare le speculazioni. Male sono andate tutte le borse europee comprese Francoforte a -3,18% e Parigi, che ha chiuso a -2,89%, mentre è sprofondata Atene con un -7,10%. Restano alte le preoccupazioni per lo spread che continua a viaggiare sopra quota 500. Il differenziale tra Btp e Bund tedeschi si è attestato a 515 punti base dopo avere toccato anche i 530 con un rendimento ormai stabile sopra il 6%. Lo stesso vale per lo spread tra i Bonos spagnoli e i Bund che è arrivato a 627 punti con un rendimento per i titoli di stato di Madrid oltre il 7,5%.

E' un inizio settimana senza il buongiorno quello di oggi per i mercati e le borse europee. E, dopo il venerdì nero della scorsa settimana, ancora una volta sono i timori delle crisi di Italia e della Spagna a portarsi dietro mille difficoltà: lo spread tra Btp decennali e Bund tedeschi equivalenti ha sfondato quota 520 punti ed è volato a 525 punti, con il rendimento del decennale italiano oltre il 6,25%. Peggio fa il differenziale tra i Bonos spagnoli e i Bund che ha raggiunto, invece, una quota che ormai per molti è giudicata insostenibile: 627 punti con rendimenti al 7,40%.

Nel contempo, avvio in ribasso per tutte le borse del Vecchio Continente: tonfo di Piazza Affari, con il Ftse Mib che subito perde il 2% a 12.818 punti, per poi scendere oltre i 2,5 punti percentuali. Diversi i titoli sospesi per eccesso di ribasso. Tra questi soprattutto i bancari con Intesa (-2,29%), Mps (-2,67%) e Mediolanum (-2,55%), mentre da poco si è aggiunta anche la Bpm (-2,54%). In fondo al listino ci sono il Banco Popolare, che perde il 6,6%, e UniCredit (-5,34%). In rossoanche Londra, dove il Ftse 100 cede lo 0,89%, mentre a Francoforte il Dax perde lo 0,99% e a Parigi il Cac 40 lascia sul terreno l'1,02%. Madrid cala inizialmente dello 1,74%, per poi peggiorare e cedere il 3%.

Euro apre in calo sotto di 1,21 dollari, prima volta in due anni – Certo, sull'andamento delle borse europee pesano i segni negativi dei mercati asiatici, con la Borsa di Tokyo ha chiuso in ribasso del'1,86% toccando i minimi delle ultime sei settimane, e dell'euro, sceso sotto la soglia psicologica di 1,21 dollari, come non accadeva dal giugno 2010, e sotto i 95 yen, in questo caso bisogna tornare indietro di ben 11 anni. Un dato estremamente negativo: in dodici mesi la moneta unica europea è scesa da di 0,22 euro sul dollaro, perdendo qualcosa il 15% sul biglietto verde.

Der Spiegel: "Grecia in default a settembre" – A preoccupare gli investitori è anche l'indiscrezione di Der Spiegel che nel weekend ha scritto che il Fmi sarebbe intenzionato a rifiutare ogni eventuale nuovo aiuto alla Grecia, aggiungendo che per Atene il temuto default potrebbe arrivare già a settembre. "Le cose non sembrano messe bene per la Grecia, difficile immaginare come possa rimanere nell'euro. Poi c'è la Spagna" spiega un trader. Su Madrid gravano anche i dati sul Pil che nel secondo trimestre 2012 ha fatto segnare una contrazione dello 0,4% rispetto al trimestre precedente. La riduzione su base annauale è stata dell'1%. Sono le stime comunicate dalla Banca di Spagna nel bollettino mensile in attesa dei dati ufficiali che verranno pubblicati il 30 luglio.

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