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Ora di religione, Forza Italia: “Già facoltativa, mozione per abolirla è priva di fondamento”

Per la presidente del gruppo Forza Italia alla Camera Mariastella Gelmini “L’idea di sopprimere l’ora di religione, contenuta in una mozione parlamentare a firma di senatori appartenenti a vari gruppi, non è assolutamente condivisibile. L’ora di religione è facoltativa e peraltro non è un’ora di ‘indottrinamento'”
A cura di Annalisa Cangemi
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La mozione proposta dall'Associazione Luca Coscioni, e arrivata in Senato, di abolire l'ora di religione e sostituirla con un'ora obbligatoria di educazione civica ha sollevato polemiche. Un'iniziativa legislativa analoga a quella presentata ieri è in fase di avvio alla Camera dei Deputati ad opera di Riccardo Magi (+Europa). E Forza Italia è sul piede di guerra.

"L'idea di sopprimere l'ora di religione, contenuta in una mozione parlamentare a firma di senatori appartenenti a vari gruppi, non è assolutamente condivisibile. Né la rende più accettabile l'ipotesi di sostituirla con un'ora di educazione civica, che peraltro, grazie anche all'iniziativa di Forza Italia, verrà reintrodotta a partire dal prossimo anno scolastico. La laicità dello Stato, che certamente condividiamo, non subisce alcuna lesione: l'ora di religione è facoltativa e peraltro non è un'ora di ‘indottrinamento' ma uno strumento per valorizzare le nostre radici ed il nostro patrimonio storico-culturale", ha detto la presidente del gruppo Forza Italia alla Camera, Mariastella Gelmini.

I deputati di Forza Italia Stefano Mugnai, vicepresidente del gruppo alla Camera, e Maurizio D'Ettore, hanno scritto in una nota che "la difesa dell'ora di religione, oltre al valore educativo della previsione, ribadisce le nostre origini e radici culturali. Rappresenta un elemento coerente alla formazione scolastica italiana. L'insegnamento della religione, infatti, oggi non si configura come un insegnamento religioso catechistico, bensì come uno strumento adatto a interpretare il nostro patrimonio storico al pari delle altre discipline. La Corte Costituzionale, chiamata a decidere una seconda volta della legittimità costituzionale dell'art, 9, comma 2, della legge 25 marzo 1985, n. 121 e del punto 5 lettera b), comma 2 del relativo protocollo addizionale, ha anzitutto precisato – hanno aggiunto i parlamentari – che resta ferma la ratio della precedente sentenza n. 203 del 1989, ‘nel senso che l'insegnamento della religione cattolica, compreso tra gli altri insegnamenti del piano didattico, con pari dignità culturale, come previsto nella normativa di fonte pattizia, non è causa di discriminazione e non contrasta – essendone anzi una manifestazione – col principio supremo di laicità dello Stato' e ha concluso affermando, sulla base di tale considerazione, che quanto alla collocazione dell'insegnamento nell'ordinario orario delle lezioni, nessuna violazione dell art. 2 della Costituzione è ravvisabile'".

Mugnai e D'Ettore hanno inoltre affermato che "oggi, chi sceglie di non avvalersi dell'ora di religione ha la possibilità di frequentare un insegnamento alternativo alla religione cattolica oppure, come stabilito dalla Corte Costituzionale con sentenza n. 203, di allontanarsi da scuola. La mozione presentata al Senato da alcune forze politiche con cui si vuole sopprimere questa ora di insegnamento è, pertanto, priva di fondamento, anche sul piano giuridico. Forza Italia, anche alla Camera, contrasterà ogni irragionevole ed illegittimo tentativo di abolire l'ora di religione cattolica". 

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