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L'omicidio di Elisa Claps

Omicidio Claps: svolta oggi la seconda udienza del processo a Danilo Restivo

Il medico legale Vincenzo Pascali, che formulò la prima perizia sul cadavere di Elisa Claps, sul quale non furono trovate tracce di dna di Danilo Restivo, potrebbe essere iscritto nel registro degli indagati. Al via oggi la seconda udienza del processo con rito abbreviato sull’omicidio della giovane studentessa potentina.
A cura di Daniela Caruso
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Omicidio Claps, al via la seconda udienza de processo a Danilo Restivo
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Oggi si è svolta la seconda udienza del processo, con rito abbreviato, per l’omicidio della studentessa potentina Elisa Claps. “Oggi è il giorno di Elisa”: queste le parole dell’avvocato difensore della famiglia Claps, Giuliana Scarpetta, non appena arrivata al tribunale di Salerno. Non è ancora ufficiale, ma potrebbe essere iscritto nel registro degli indagati Vincenzo Pascali, il medico legale che si occupò di analizzare il dna ritrovato sul corpo della giovane. Non ha rilasciato dichiarazioni il legale difensore di Danilo Restivo, che, tutt’oggi, resta l’unico imputato per questo terribile omicidio. L’eventuale iscrizione del medico nella lista degli indagati ha suscitato soddisfazione anche in Gildo Claps, fratello di Elisa, in quanto l’uomo, insieme alla madre, ha sempre sostenuto l’inattendibilità delle perizie fornite da Pascali, dopo il ritrovamento dei resti di Elisa nel sottotetto della Chiesa della Santissima Trinità di Potenza, avvenuto il 17 marzo del 2010.

Come ha dichiarato Gildo,

Quella perizia ci ha fatto del male e il fatto che ora possa essere ritenuto responsabile di gravi errori, per noi è motivo di grande soddisfazione”.

Nella perizia fornita da Pascali, infatti, non fu ritrovata la presenza del dna di Restivo: la procura di Salerno ha deciso, dunque, di avviare un’inchiesta sulla stessa perizia, disposta dal gip Attilio Franco Orio. La perizia non convinse nemmeno i pm di Salerno, Luigi D’Alessio e Rosa Volpe, che chiesero un nuovo incidente probatorio, in quanto consideravano “incompleta ed insufficiente” la perizia effettuata . La richiesta fu accolta e, proprio nell’incidente probatorio, Pascali ammise di aver fatto diversi errori, tra cui non aver esaminato il maglioncino bianco che Elisa indossava il giorno della sua morte.

I pm di Salerno, inoltre, hanno chiesto per Danilo Restivo una condanna a 30 anni, anche se il pm Volpe ha dichiarato, durante la sua requisitoria, che “Restivo meritava l’ergastolo”. Come sottolineato dallo stesso pm, tale condanna è il massimo della pena applicabile a questo procedimento. La Diocesi di Potenza avrebbe voluto costituirsi parte civile: un comportamento vergognoso, “una farsa” secondo Gildo Claps, che “Fino all'ultimo ho sperato che la Chiesa non prendesse questa decisione. Come possono farlo, loro che sapevano? Come possono farlo, visto che Elisa è stata ritrovata in un sottotetto di una chiesa, dove è stata uccisa? Mi auguro che il giudice rigetti la richiesta della Chiesa. Hanno mentito fino al ritrovamento”.

Difatti, il gup Elisabetta Boccassini ha respinto la richiesta della Diocesi. Delusa dal rito abbreviato Filomena, mamma di Elisa: “Questo processo non fa giustizia a mia figlia Elisa. Da questo rito abbreviato non può uscire quello che desideravo, la vera verità, chi ha aiutato Danilo. Che Danilo è il colpevole l'ho saputo dal primo momento, dentro di me lo sapevo e l'ho sempre detto. Io voglio sapere chi ha coperto Danilo Restivo”.

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