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Omicidio Aldrovandi: sindacato di polizia solidarizza con gli agenti condannati (VIDEO)

Il Coisp – sindacato di Polizia – ha organizzato stamattina un presidio di solidarietà verso i quattro agenti condannati per l’omicidio di Federico Aldrovandi. Bandiere e striscioni sono stati esposti sotto la finestra in cui lavora Patrizia Moretti, madre del ragazzo morto.
A cura di Davide Falcioni
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All'indomani dell'assoluzione di Patrizia Moretti – madre del giovane Federico Aldrovandi – dall'accusa di diffamazione ai danni del pm Guerra, un gruppo di poliziotti aderenti al sindacato di destra Coisp stamattina ha organizzato un presidio sotto il Comune di Ferrara, in cui lavora anche la mamma di Aldrovandi. Il presidio è stato organizzato per solidarizzare con i quattro poliziotti condannati per omicidio colposo dovuto all'eccesso di uso della forza nei confronti dell'allora 18enne: i quattro poliziotti si chiamano Luca Pollastri, Enzo Pontani, Paolo Forlani e Monica Segatto e stanno scontando solo pochi mesi di carcere. Il sindacato ha anche organizzato un convegno che si terrà in mattinata dal titolo “Poliziotti in carcere, criminali fuori, la legge è uguale per tutti?” a cui hanno invitato il senatore Pdl Alberto Balboni e l’europarlamentare Pdl Potito Salatto. Patrizia Moretti ha così commentato l'iniziativa del Coisp: "Ecco il gruppo Coisp che manifesta sotto il mio ufficio la solidarietà a pontaniforlanisegattopollastri responsabili dell’omicidio di mio figlio. Sono poliziotti. Sono come quei 4?”

Cosa accadde a Federico Aldrovandi? La notte del 25 settembre del 2005, dopo aver trascorso la serata in un locale di Bologna, il giovane rincasava a piedi nella sua città, Ferrara. Aveva bevuto e fumato sostanze stupefacenti, ma entrambi in quantità irrisoria. Nei pressi di Viale Ippodromo in quel momento circolava la pattuglia "Alfa3" con a bordo Enzo Pontani e Luca Pollastri, che successivamente descrissero Aldrovandi come un "invasato violento in evidente stato di agitazione", che li avrebbe aggrediti di punto in bianco a colpi di karate, inducendoli a chiedere rinforzi alla volante "Alfa2", che si trovava nei paraggi con a bordo Paolo Forlani e Monica Segatto.  Lo scontro tra i quattro poliziotti e il giovane diventò molto violento (durante la colluttazione due manganelli si spezzarono) e portò Federico alla morte, sopraggiunta per "asfissia da posizione", con il torace schiacciato sull'asfalto dalle ginocchia dei poliziotti.

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