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Obama avverte: “Serve unità o gli Stati Uniti perderanno la supremazia mondiale”

Nella notte, durante il discorso sullo Stato dell’Unione, un momento molto atteso nella politica americana, Barack Obama si è impegnato a dare nuovo slancio all’occupazione e alla produttività richiamando però il Paese all’unità nazionale.
A cura di Cristian Basile
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Ricordando la vecchia competizione con l'Unione Sovietica, Barack Obama ha chiamato stanotte il suo popolo ad affrontare le sfide poste dai tempi moderni agli Stati Uniti ed a compiere gli sforzi necessari per mantenere la leadership mondiale che, come lui stesso ha riconosciuto, è minacciata. "Questo è il momento Sputnik per la nostra generazione" ha detto il presidente per descrivere il pericolo reale che un'altra nazione, la Cina (da poco seconda potenza economica mondiale), sorpassi gli Stati Uniti in questa nuova sfida.

Il lancio dello Sputnik sovietico nel 1957 ( il primo satellite in orbita) fu la maggiore dimostrazione di forza dell'Unione Sovietica ed un campanello d'allarme molto forte per gli Stati Uniti: in quel momento iniziò la "corsa allo spazio" che gli americani vinceranno portando il primo uomo sulla luna nel 1969.
"Mezzo secolo fa, – ha dichiarato Obama –quando siamo stati sconfitti dall'(ex)Unione Sovietica che ha inviato nello spazio un satellite chiamato Sputnik, non avevamo idea che avremmo restituito il colpo andando sulla Luna. La scienza non ci era arrivata, la Nasa non esisteva. Ma con i giusti investimenti li abbiamo superati, con innovazione e creando milioni di posti di lavoro. Per la nostra generazione questo è il momento dello Sputnik".

Obama non ha citato la Cina in termini negativi nè ha dichiarato di vedere intenzioni ostili da parte dei cinesi verso gli Stati Uniti, quindi da questo punto di vista, la guerra fredda è lontana anni luce: "Nono ci sono muri che separano l'est e l'ovest, non c'è nessun rivale allineato contro di noi" ha affermato "il successo in questo mondo che cambia bisogna cercarlo per strade diverse rispetto a quelle che si cercarono contro l'URSS, attraverso le riforme, la responsabilità e l'innovazione".

Il Presidente ha sottolineato poi la necessità di una ripresa economica che va ricercata soprattutto nella creazione di nuovi posti di lavoro: "I mercati sono in rialzo, i profitti aziendali crescono, l'economia cresce ancora. Ma non abbiamo mai misurato il progresso del paese in questo modo. Lo facciamo con il successo delle persone e la qualità della loro vita, con le prospettive di chi ha un sogno e lo trasforma in una buona idea".

A tal fine, Obama ha difeso la necessità di investimenti pubblici in alcuni programmi chiave per migliorare la formazione, l'istruzione e la salute dei suoi compatrioti evidenziando l'importanza, in questo momento, di una collaborazione proficua tra gli schieramenti politici: "nuove leggi saranno approvate solo con il sostegno di democratici e repubblicani, andremo avanti assieme o non andremo avanti per nulla". Poi sottolinea: "La posta in gioco non riguarda solo chi vincerà le prossime elezioni, dopo tutto abbiamo appena votato. Il punto è capire se i posti di lavoro e nuove aziende metteranno le radici in questo paese o altrove, se il duro lavoro della nostra gente è ripagato, se c'è sostegno per una leadership che ha fatto dell'America non solo un punto su una cartina geografica ma una luce per il mondo intero".

Nel suo discorso ha parlato anche della riforma della sanità, della rivolta tunisina ( "Gli Stati Uniti appoggiano il popolo della Tunisia e le legittime aspirazioni democratiche di ogni popolo"), concludendo con il deficit pubblico: "Dobbiamo assumerci la responsabilità del nostro deficit. Ora che il peggio della recessione è passato, dobbiamo confrontarci con il fatto che il governo spende più di quanto incassa. E questo non è sostenibile. Ogni giorno le famiglie fanno sacrifici e anche il governo merita di fare lo stesso".

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