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Non ti fanno lo scontrino? Denunciali al 117, il numero anti-evasione

Il governo, come riportano alcune agenzie di stampa e diversi quotidiani, starebbe pensando al nuovo provvedimento per debellare il virus “all italian” dell’evasione fiscale. Un numero telefonico al quale denunciare i commercianti che non rilasciano lo scontrino.
A cura di Biagio Chiariello
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il governo pensa al nuovo provvedimento per combattere l evasione

In tema di lotta all'evasione, il Governo si sta muovendo a tutto campo. I recenti blitz degli ispettori dell'Agenzia delle Entrare, prima a Cortina D'Ampezzo, poi a Milano, Napoli, Sanremo per il Festival, e last but not least a Courmayeur, hanno fatto capire che l'esecutivo tecnico presieduto da Mario Monti non scherza.  La battaglia contro i furboni del pagamento in nero dovrebbe passare anche attraverso un maggior coinvolgimento dei cittadini, chiamati a denunciare i reati laddove se ne presenti l'occasione. E a tal proposito, tra i provvedimenti contenuti del nuovo pacchetto di riforme preparato dal Governo sulla semplificazione fiscale, ci sarà anche un potenziamento del 117, il numero telefonico gratuito operante 24 ore su 24, attraverso il quale sarà possibile denunciare quegli esercenti che non rilasciano gli scontrini.

UN PREMIO PER GLI "SPIONI"? – E così, ai più conosciuti 118, 113 e 112, si aggiungerà anche il 117. E' bene dire che il numero è già attivo per contattare rapidamente la Guardia di Finanza, ma ora il Governo si aspetta che gli italiani ne facciano un uso più assiduo. Basterà comporre il numero, comunicare le proprie generalità e il commerciante che non ha emesso la ricevuta entrerà automaticamente nelle "liste selettive", ovvero una sorta di black list grazie alla quale sarà possibile provvedere ad ulteriori accertamenti fiscali. Un'iniziativa destinata a far discutere, se non altro perché secondo Il Giornale allo studio della commissione che si occupa del provvedimento ci sarebbe la possibilità di riconoscere «un premio in denaro non inferiore al 15% e non superiore al 30% della somma recuperata all’erario» per chiunque segnalerà alla giustizia o alla Corte dei Conti «condotte illecite che cagionano danno erariale o all’immagine della pubblica amministrazione».

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