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Nicola Cosentino, comincia oggi il processo per camorra

Associazione camorristica con il clan dei Casalesi, da cui il coordinatore campano del Pdl avrebbe ricevuto supporto elettorale in cambio degli appalti nel ciclo integrato dei rifiuti della Campania, piagata da un’eterne emergenza. Ecco le accuse contro Nicola Cosentino, oggi a processo.
A cura di Alessio Viscardi
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Comincia oggi nel palazzo di giustizia di Santa Maria Capua Vetere il processo al coordinatore campagno del Pdl, Nicola Cosentino, accusato di associazione mafiosa con il clan dei Casalesi. Per l'ex-sottosegretario all'Economia, la procura ha chiesto l'arresto, rifiutato dal Parlamento nonostante la Cassazione lo abbia definito “socialmente pericoloso”. Sono anni che Cosentino è al centro di uno scandalo mediatico con pochi precedenti in Italia, forse eguagliato soltanto dalle traversie giudiziarie del co-fondatore di Forza Italia, Marcello Dell'Utri. Le accuse della Dda di Napoli, coordinata dai om Giuseppe Narducci e Alessandro Milita sono gravissime e vanno dall'ingerenza nel ciclo integrato dei rifiuti campano, fino allo scambio elettorale con il clan dei Casalesi. Particolare abbastanza inquietante, in quanto sarebbe stato proprio Cosentino a proporre Gianni Lettieri come sindaco di Napoli per le prossime elezioni comunali.

Il 7 novembre 2009, il Gip di Napoli Raffaele Piccirillo ha firmato l'ordinanza di arresto nei confronti di Nicola Cosentino, ma il Parlamento ha rifiutato l'autorizzazione a procedere nonostante la riconferma per due volte in Cassazione del mandato di cattura. A carico del coordinatore campano del Pdl c'è la sua partecipazione al consorzio Eco4, il moloch dello smaltimento rifiuti nella Provincia di Casera e società costituita interamente dal clan camorristico dei Casalesi. Cosentitno ha chiesto il rito immediato, rinunciando all'udienza preliminare. Secondo la Procura di Napoli, l'ex-sottosegretario sarebbe stato il referente politico della camorra casalese fin dal 1980, dai boss avrebbe ricevuto sostegno elettorale in cambio della gestione degli appalti del ciclo dei rifiuti della Campania, piagata da un'eterna emergenza rifiuti. Particolarmente pesanti le ingerenze di Cosentino nello smaltimento illecito, per tramite del pentito Gaetano Vassallo che davanti agli inquirenti dichiarò di aver riempito la Campania di rifiuti speciali, e nella costruzione dell'inceneritore di Santa Maria la Fossa.

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