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Voto di scambio, assolti Luigi e Armando Cesaro e Flora Beneduce

Il Tribunale di Napoli Nord ha assolto con formula piena, “perché il fatto non sussiste”, il senatore di Forza Italia, Luigi Cesaro e il figlio Armando, con altre 27 persone, tra le quali Flora Beneduce, e l’ex sindaco di Marano, Angelo Liccardo. Beneduce: “Ho sempre avuto fiducia nella giustizia”
A cura di Pierluigi Frattasi
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"Nessun voto di scambio alle elezioni regionali in Campania del 2015": assolti con formula piena "perché il fatto non sussiste" il senatore di Forza Italia, Luigi Cesaro e il figlio Armando, con altre 27 persone. Questa la decisione del Tribunale di Napoli Nord, in composizione monocratica, giudice Agostino Nigro. Insieme con Luigi Cesaro, difeso dall'avvocato Maiello, e Armando Cesaro difeso dall'avvocato Michele Sanseverino e dal professore avvocato Alfonso Furgiuele, sono stati assolti, con la stessa formula, tra gli altri, anche l'ex sindaco di Marano Angelo Liccardo, difeso dagli avvocati Roberto Guida e Roberto Saccomanno, e Flora Beneduce, consigliere per la Sanità del presidente della Campania Vincenzo De Luca, difesa da Alfredo Sorge. Il procedimento giudiziario era stato aperto dalla Procura della Repubblica di Napoli.

Il giudice ha accolto, tra l'altro, le richieste di assoluzione formulate dal pm Patrizia Dongiacomo. All'inizio del procedimento giudiziario, il professore Alfonso Furgiuele sollevò un'eccezione sull'utilizzabilità delle intercettazioni. Il giudice si riservò la decisione ma arrivò la "sentenza Cavallo" che confermò gli argomenti posti a sostengo delle eccezioni sollevate dal legale.

Beneduce: “Ho sempre avuto fiducia nella giustizia”

“La fiducia che ho sempre nutrito nei confronti della magistratura – ha commentato a caldo Flora Beneduce – è stata ripagata. La vicenda non mi ha solo provocato un enorme dolore legato alla consapevolezza della mia innocenza, ma è stata anche lesiva della mia immagine. A distanza di sei anni arriva una sentenza che mi rende giustizia e che riabilita, anche agli occhi dei detrattori, la mia figura di donna delle istituzioni, integra e trasparente. Per molto tempo sono stata nel limbo dell’attesa e oggi finalmente posso dirmi soddisfatta perché è stata acclarata la verità ed è tornato alla luce il mio profilo, il mio impegno, la mia dedizione alle persone e al Consiglio regionale”.

“Nel mio percorso di vita – conclude Beneduce – ho sempre messo al centro la relazione con gli altri e la volontà di rispondere alle loro esigenze: lo sanno i miei pazienti e lo sa chi mi ha conosciuta negli anni dell’impegno politico. Ho lavorato al fianco delle fasce deboli, delle minoranze, delle donne e sono stata portavoce di tante richieste, a sostegno delle famiglie e della medicina territoriale, che ho trasformato in proposte di legge e mozioni, votate poi all’unanimità dal Consiglio regionale. Oggi mi sembra di aver ritrovato tutto l’entusiasmo per essere ancora al servizio delle persone, come ho sempre fatto, nonostante il fango e i clamori mediatici costruiti per screditare il mio impegno politico, e come sempre farò”.

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Armando Cesaro: "Ho rinunciato a tutto in questi 3 anni"

"Ho passato gli ultimi tre anni e mezzo a dover rinunciare a tutto – commenta Armando Cesaro su Facebook – perché finito sotto inchiesta. Per senso di responsabilità e rispetto verso la mia gente, verso il mio partito – anzi, verso il capo del mio partito – mi sono fatto da parte. E ho aspettato, silenziosamente. Sono stati mesi lunghi e difficili. Da titolare ho scelto di mettermi a bordo campo. Da dirigente ho scelto di tornare militante. Per non dare modo a nessuno di strumentalizzare la mia posizione. E mi è costato tanto. Sono Armando. E oggi sono stato assolto perché il fatto non sussiste. Gli amici veri, quelli che mi conoscono davvero, hanno sempre creduto nella bontà delle mie azioni e mi sono rimasti accanto. E li ringrazio. Non festeggio, perché sono state tante, troppe le rinunce, le ingiurie, la tristezza. Un filosofo disse: “la verità è figlia del tempo”.Quel tempo – oggi – è arrivato".

Nel lungo post sul suo profilo social, Armando Cesaro, ha ricordato il percorso della sua attività politica e civile negli ultimi anni, fermato dall'inchiesta poi rivelatasi infondata: "lavorando, senza mollare mai, ho raggiunto tutti i miei traguardi. Dal sogno di un bambino che guardava Silvio Berlusconi come il proprio mito, alla vice presidenza nazionale dei giovani di Forza Italia e all’elezione al consiglio regionale della Campania, con 30.000 preferenze. Ho risolto problemi, presentato proposte di legge. Sempre presente, sempre attivo. Ho lavorato tanto, come mi piace e come so fare. Ho passato gli ultimi tre anni e mezzo a dover rinunciare a tutto questo".

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