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Elezioni Regionali Campania 2020

Voto di scambio, 8 indagati in Campania: c’è anche il consigliere regionale Carmine Mocerino

Otto indagati dalla Procura di Napoli: ipotesi voto di scambio alle Regionali 2020. C’è anche Carmine Mocerino, consigliere regionale, tra gli indagati.
A cura di Giuseppe Cozzolino
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Carmine Mocerino
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C'è anche Carmine Mocerino, consigliere regionale della Campania, tra gli otto indagati dalla Procura di Napoli nell'ambito di una maxi-inchiesta su una presunta compravendita di voti alle elezioni Regionali tenutesi nel 2020, quando venne eletto nella lista "De Luca Presidente" con 10.239 preferenze.  Secondo gli inquirenti la compravendita di voti sarebbe avvenuta in località Caravita, frazione del comune vesuviano di Cercola. Ma non è solo Mocerino l'indagato illustre di questa indagine. Oltre a lui ci sono anche soggetti legati alla criminalità organizzata, come Pasquale Salvatore Ronza, detto Calimero, e Mario Chiummariello, detto Guappariello: per entrambi è stata disposta anche la misura cautelare della custodia in carcere ma mentre Chiummariello è stato rintracciato, al momento Ronza risulta ancora ricercato dalle forze dell'ordine.

Secondo la Procura di Napoli, i due avrebbero anche picchiato Ciro Bisogni, detto ‘o Cecoff, a sua volta indagato: l'uomo sarebbe stato picchiato davanti un seggio di Cercola mentre stava "reclutando" voti per conto di Mocerino. Il pestaggio sarebbe avvenuto, secondo gli inquirenti, perché Bisogni non avrebbe versato una tangente di mille euro per la compravendita delle preferenze in favore del clan De Luca-Bossa-Minichini egemone a Ponticelli, quartiere orientale di Napoli a ridosso dello stesso comune di Cercola. Sempre secondo gli inquirenti, Bisogni avrebbe avuto con sé diecimila euro in dotazione proprio per la sua attività di "procacciatore" di preferenze. L'inchiesta della Procura di Napoli sarebbe partita dalle rivelazioni di un pentito del clan De Micco, Rosario Rolletta.

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