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Voragine all’Ospedale del Mare, il geologo Fiore: “C’era una cavità, ora De Luca avvii censimento”

Lo sprofondamento avvenuto nel parcheggio dell’Ospedale del Mare di Ponticelli, a Napoli, rivela la presenza di una cavità nel sottosuolo, probabilmente di origine artificiale. Intervistato da Fanpage.it, Antonello Fiore, presidente della Società Italiana di Geologia Ambientale, parla dei pericoli di queste cavità e della necessità che la Campania avvii un censimento per evitare ulteriori episodi di questo genere.
Intervista a Antonello Fiore
Geologo, presidente nazionale della Società Italiana di Geologia Ambientale
A cura di Nico Falco
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Lo sprofondamento che c'è stato all'alba accanto all'Ospedale del Mare di Ponticelli, a Napoli Est, rileva la presenza di una cavità sotterranea: le indagini sono in corso e il motivo del crollo resta da individuare con certezza, ma è evidente che al di sotto del parcheggio ci fosse un vuoto. Una situazione comune a tutta Napoli ed a varie città italiane, e che può rivelarsi molto pericolosa: come successo accanto al Covid Center, e come avvenuto nei tanti episodi passati, fenomeni del genere si verificano senza preavviso e possono avere impatti devastanti. A spiegarlo è il geologo Antonello Fiore, presidente nazionale della Società Italiana di Geologia Ambientale.

Dottor Fiore, ha visto le foto e i video di quanto accaduto a Ponticelli. Quale potrebbe essere il motivo della voragine?

Premettendo che ci sono delle indagini in corso, situazioni del genere sono associate alla presenza di cavità nel sottosuolo. Il nostro non è un territorio dove si verifica il carsismo, quindi non si tratta di cavità naturali ma di origine antropica. È un problema che accomuna tante città italiane, oltre a Napoli abbiamo situazioni simili a Roma, in Sicilia, in Puglia e in Calabria. Sono cavità scavate dall'uomo per prelevare materiale di costruzione, per realizzare depositi o rifugi, costruite anche più di cento anni fa. Quando queste cave vengono abbandonate, si dimentica che ci sono state attività estrattive e si urbanizza senza fare i dovuti accertamenti. Poi, col tempo, sia le infiltrazioni, sia le vibrazioni, sia il peso delle opere costruite sulla superficie, fanno emergere la presenza della cavità.

Antonello Fiore
Antonello Fiore

Possibile che non sia stato sondato il terreno dove è stato costruito un ospedale?

Sicuramente è stata fatta una relazione geologica, probabilmente la zona di indagine è stata concentrata sull'area dove sarebbe sorto l'edificio e non su quella del parcheggio. I volumi sono tali che possiamo dire che lì c'era un vuoto nel sottosuolo, probabilmente dimenticato nella memoria di chi ha realizzato il progetto. Potrebbe essere singolo ma, nel caso sia una rete caveale, dovremmo capire come si propaga. Napoli, come anche Roma e altre città di origine romana, hanno dei vuoti che risalgono a duemila anni. Abbiamo urbanizzato con un'attenzione inferiore a quella che avremmo dovuto avere. È possibile anche che la costruzione dei sottoservizi abbia peggiorato la situazione: quello scavo ha cambiato reso il suolo più permeabile.

Qual è la pericolosità di queste cavità?

Sono fenomeni improvvisi e repentini. Se si verifica un'alluvione in Pianura Padana, per fare un esempio, ci sono dei tempi molto lenti che permettono alle persone di spostarsi, addirittura anche di alzare ponti. Invece per questi sprofondamenti non ci sono avvisaglie, o sono subito precedenti il crollo: si mettono a rischio opere, ma anche vite umane. De Luca non era in carica quando è stato costruito l'ospedale e quindi non ha nessuna responsabilità su quello che è successo, né civile, né penale, né morale, ma adesso c'è, la cavità l'ha vista, e dovrebbe promulgare una legge regionale per avviare da subito il censimento delle cavità nella Campania e, dove necessario, avviare interventi di risanamento del territorio, per evitare che altri episodi del genere accadano in futuro.

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