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Villa Comunale ai privati, l’ex assessore De Falco (Italia Nostra): “Serve la gara pubblica”

L’urbanista Luigi De Falco, ex assessore della giunta de Magistris e presidente di Italia Nostra, a Fanpage.it: “La manutenzione della Villa Comunale di Napoli affidata ai privati? Vorrei sapere con quali garanzie. Perché non è stato fatto un bando pubblico, mettendo a gara la proposta pervenuta dai privati, come prevede la norma nazionale sulle sponsorizzazioni? Che garanzie ci sono della qualità del servizio?”.
A cura di Pierluigi Frattasi
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“La manutenzione della Villa Comunale di Napoli affidata ai privati? Vorrei sapere con quali garanzie. Perché non è stato fatto un bando pubblico, mettendo a gara la proposta pervenuta dai privati, come prevede la norma nazionale sulle sponsorizzazioni? Il Comune avrebbe potuto di sua iniziativa aprire una sorta di trattativa col privato e chiedere le necessarie garanzie, ma poi sottoporre la proposta, una volta perfezionata, a un pubblico avviso. È stato fatto?”. A porre i quesiti è Luigi De Falco, ex assessore all’Urbanistica della prima giunta De Magistris, architetto, nonché vice presidente nazionale di Italia Nostra, che interviene a Fanpage.it sulla delibera di affidamento per 3 anni all’associazione Premio Greencare della manutenzione e della cura della Villa Comunale con un piano di investimenti di 850mila euro, anticipato da Fanpage.it, che sta alimentando ampio dibattito in città.

L'urbanista Luigi De Falco, vice presidente di Italia Nostra
L'urbanista Luigi De Falco, vice presidente di Italia Nostra

Cosa ne pensa dell’affidamento ai privati della manutenzione della Villa Comunale?

"Voglio premettere che io sono un sostenitore della sinergia con i privati nell’azione di conservazione. Fu con mia delibera che il Comune di Napoli attivò il meccanismo della sponsorizzazione per i restauri di 27 monumenti cittadini, ma è proprio nelle procedure di affidamento e di gestione affidate agli uffici che occorre massima attenzione. Peraltro, ulteriori iniziative avviate dall’amministrazione, in particolare quelle più semplici come l’affidamento delle aiuole al privato, finora hanno sortito dei risultati in gran parte deludenti. Il più delle volte vediamo che queste aree sono invase da erbacce, ortiche e da spazzatura, a fronte della pubblicità che viene offerta al privato che le ha prese in gestione. In realtà il ritorno pubblico non è avvenuto, mentre continua il ritorno privato in termini di pubblicità a questo punto concessa gratuitamente con i cartelli posizionati tra le erbacce. Non c’è controllo, o almeno non è sufficiente, e non c’è un’effettiva prestazione resa dal privato. È una situazione che preoccupa maggiormente se ci riferiamo ad un bene monumentale come la Villa Comunale, e che ha anche una maggiore estensione”.

Nel caso della Villa, però, è previsto un consistente piano di investimenti.

Sì, ma quali garanzie offre il privato nel momento in cui questa iniziativa dovesse fallire o arrecare danni materiali al patrimonio o improprie utilizzazioni? Oltre il problema della correttezza delle procedure, non è neanche chiaro come il Comune intenda assicurare il buon esito di questa iniziativa. Né si può pensare di scommettere su questa cosa, perché stiamo parlando della Villa Comunale. Ma, come anticipavo, non è solo questo a lasciarmi perplesso.

Che altro?

Tutto il processo di affidamento non mi pare trasparente. Mi chiedo se ci sia stata una verifica rispetto al regolamento delle sponsorizzazioni, che peraltro è disciplinato da una legge nazionale, che pure ha semplificato il rapporto tra pubblico e privato, e che obbliga una procedura di trasparenza.

Cosa comporta?

Quando un privato propone al Comune una operazione del genere, l’Ente non può approvarla così come gli arriva, ma la mette a bando. Fa un avviso pubblico nel quale dice: mi è pervenuta questa proposta, chi propone di meglio? E c’è una selezione pubblica. Ma, a monte di tutto, anche la proposta stessa non si può prendere così per oro colato. Il Comune di sua iniziativa può aprire una sorta di trattativa con il proponente e chiedere delle maggiori garanzie. Io non so se questo è avvenuto.

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