video suggerito
video suggerito
Covid 19

Vaccino Covid categorie fragili, medici di famiglia inondati di chiamate: “Non spetta a noi prenotarlo”

“Noi facciamo i medici, non gli impiegati. Da stamattina siamo subissati di telefonate e messaggi di pazienti che chiedono di essere prenotati sulla piattaforma, ma non è nostro compito” ha detto Silvestro Scotti, segretario generale della Fimmg, la Federazione italiana dei medici di medicina generale e presidente dell’Ordine dei Medici di Napoli.
A cura di Valerio Papadia
304 CONDIVISIONI
Immagine
Attiva le notifiche per ricevere gli aggiornamenti su

Da mercoledì 17 marzo, come ha reso noto nelle scorse ore la Regione Campania, sarà possibile prenotare il vaccino contro il Coronavirus anche per i soggetti considerati fragili, ovvero con patologie o disabilità gravi. Dovranno essere i medici di base, così come indicato ancora da Palazzo Santa Lucia, ad inserire tali pazienti sull'apposita piattaforma e prenotare quindi il vaccino. Da quando si è diffusa la notizia, però, i medici di base sono stati inondati di telefonate, come rende noto Silvestro Scotti, segretario generale della Fimmg, la Federazione italiana dei medici di medicina generale, nonché presidente dell'Ordine dei Medici di Napoli. "Da oggi pomeriggio tutta la medicina generale è in rivoluzione. Noi facciamo i medici, non gli impiegati. Da stamattina siamo subissati di telefonate e messaggi di pazienti che chiedono di essere prenotati sulla piattaforma, ma non è nostro compito" ha detto Scotti.

"Come medici non abbiamo ricevuto alcuna indicazione rispetto a che cosa fare, non abbiamo accesso alla piattaforma, se così fosse avremmo dovuto ricevere una password di accesso. Questi annunci mediatici creano solo tanta confusione nella popolazione e nei nostri pazienti" continua Scotti. "L'apertura della piattaforma inoltre – fa notare ancora il segretario generale della Fimmg – si scontra anche con le dosi di vaccino a disposizione. Abbiamo ancora pazienti ultraottantenni che aspettano di essere chiamati ed è stato sospeso anche l'uso di AstraZeneca". "L'apertura della piattaforma – ha concluso Silvestro Scotti – può essere un tentativo da parte della Regione di conoscere in modo anticipatorio la quantificazione dei fragili ma non c'è alcun vincolo dettato nell'accordo firmato in cui e' previsto che i medici di medicina generale possono fare i vaccini negli studi o nei centri vaccinali".

304 CONDIVISIONI
32836 contenuti su questa storia
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views