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Covid 19

“Vaccinazioni a Napoli, siamo in ritardo: ne faremo mille al giorno con un camion in strada”

Silvestro Scotti, presidente dell’Ordine dei Medici di Napoli, a Fanpage.it: “Troppi ritardi sulla consegna dei vaccini per l’influenza stagionale. Se arrivano a fine ottobre non riusciremo a finire la campagna a causa del distanziamento sociale e delle prenotazioni. Per evitare l’assalto agli studi medici useremo un camion itinerante che a Napoli farà mille vaccinazioni al giorno”.
Intervista a Dott. Silvestro Scotti
Presidente dell'Ordine dei Medici di Napoli
A cura di Pierluigi Frattasi
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Troppi ritardi in Campania sulla consegna dei vaccini per l'influenza stagionale. Il ministero e l'Aifa hanno raccomandato di iniziare la campagna di vaccinazione dal 1 ottobre, ma le dosi non sono ancora arrivate. Se i vaccini arrivano a fine ottobre, con le nuove norme anti-Covid per il distanziamento sociale e la necessità delle prenotazioni ci saranno tempi lunghi, gli studi dei medici di famiglia rischiano di essere ingolfati e sarà difficilissimo finire prima di Natale quando si prevede il picco. Bisogna intervenire subito per accelerare la distribuzione dei vaccini ai medici di base. Noi stiamo pensando a un camion itinerante che girerà Napoli per vaccinare mille persone al giorno”.

Non le manda a dire Silvestro Scotti, presidente dell'Ordine dei Medici di Napoli, che a Fanpage.it accende i riflettori sulla necessità di accelerare i tempi per la campagna di vaccinazione per le influenze stagionali quest'anno ancora più importante a causa del Coronavirus.

Silvestro Scotti, presidente Ordine dei Medici Napoli
Silvestro Scotti, presidente Ordine dei Medici Napoli

I sintomi da Covid19 e da influenza stagionale, infatti, sono in molti casi simili. Avere molti casi di influenzati normali rischia di ingolfare gli ospedali per i tamponi, mentre va evitato anche la possibilità di doppio contagio da Coronavirus e da influenza, soprattutto per i soggetti a rischio, per le complicazioni che ne potrebbero derivare. “Per tutti questi motivi – spiega Scotti – dobbiamo cercare di accelerare il più possibili l'inizio della campagna di vaccinazione in Campania. Quest'anno abbiamo anche un altro problema a causa del Covid”.

Quale?

Abbiamo medici di famiglia anziani e con patologie croniche che quest'anno potrebbero rifiutarsi di fare le vaccinazioni, a differenza degli altri anni, perché più esposti al rischio contagio da Coronavirus. Per questo, stiamo organizzando un track itinerante, un camion, per fare le vaccinazioni a supporto dei medici che non dovessero aderire alla campagna, così come è avvenuto per i test sierologici. Il camion avrà una reception all'esterno per la procedura amministrativa e all'interno 4 postazioni con le braccia. L'area sanitaria sarà separata, tramite plexiglass, da quella del paziente che fa la vaccinazione. Con il camion potremo fare mille vaccinazioni in 5-6 ore. Sarebbe la prima volta che si fa una cosa del genere a Napoli.

Perché c'è il rischio di ritardi nella partenza delle vaccinazioni anti-influenzali?

Il problema è legato a quando si sono fatte le gare per l'approvvigionamento del vaccino antinfluenzale. La Germania le ha fatte a febbraio, quando da noi è scoppiata la pandemia. In Italia siamo partiti in ritardo. Sia il ministero della Salute nelle linee guida che l'Aifa – l'agenzia del farmaco, una decina di giorni fa – hanno raccomandato l'inizio delle vaccinazioni dal 1 ottobre. ‘Emilia Romagna ha comunicato che saranno disponibili dal 12 ottobre. In molte altre regioni arriveranno tra fine ottobre-inizio novembre. Ed è grave che l'ente regolatorio del farmaco non sappia quando le gare permetteranno l'approvvigionamento di vaccini. Io ho denunciato questa situazione già lo scorso aprile. Abbiamo incontrato le aziende produttrici a settembre e ci sono difficoltà perché la domanda pubblica di vaccini quest'anno è molto aumentata.

Per la Campania che tempi si prevedono?

La Campania è stata una delle poche regioni che ha fatto la gara a maggio, mentre normalmente si fa a fine giugno. Ed è stata aggiudicata. Mentre la Lombardia ha fatto tre gare e non sono state coperte perché le aziende non avevano vaccini. Li ha dovuti acquistare attraverso i sistemi di distribuzione americani pagandoli di più e ottenendoli forse più tardi. Da noi i vaccini sembra che potrebbero arrivare dopo la prima decade di ottobre a livello centrale. Ma il problema saranno i tempi della distribuzione. Perché dalla Regione devono andare alle Asl, dalle Asl ai Distretti, dai Distretti ai medici di base. Se non si mette a punto un sistema per far sì che il trasferimento avvenga in 24 ore rischiamo che passino settimane prima di avere le dosi dal medico.

Il governatore De Luca ha annunciato l'acquisto di 4 milioni di vaccini quest'anno. Basteranno per tutti?

Quest'anno le dosi vaccinali sono state aumentate di circa il 50% rispetto agli altri anni a causa del Covid, perché è aumentata anche la platea. Il Ministero ha raccomandato di anticipare la vaccinazione dai 65 ai 60 anni. Sono stati inseriti anche i bambini da zero a 6 anni e la Campania è una delle regioni con la maggiore natalità. Ma dobbiamo capire se l'aumento delle dosi è coerente con i soggetti aventi diritto.

Qual è il tempo utile per fare il vaccino per le influenze stagionali?

I periodi di picco influenzali sono fine gennaio-inizio febbraio, ma il picco può arrivare fino ad aprile. Di solito i vaccini venivano consegnati agli studi medici nella prima settimana di novembre. L'anno scorso si è fatto prima e sono arrivati l'ultima di ottobre. Ma quest'anno il problema è un altro. Oggi a causa del Covid la vaccinazione si farà col distanziamento sociale, la prenotazione. Non si possono fare più le sedute vaccinale per 50 persone come fino all'anno scorso. Ci vogliono tempi più lunghi. Quindi noi avremo più persone e meno tempo. E la campagna anti-influenzale si chiude il 31 dicembre.

Per l'accesso a scuola dei bimbi cosa si prevede?

Per l'accesso a scuola non c'è obbligo vaccinale. Ma se da zero a 6 anni è prevista la vaccinazione, da 6 a 14 anni è comunque raccomandata. Ma i pazienti dovranno acquistarli in farmacia. E qui c'è un altro problema.

Perché?

Alle farmacie quest'anno andranno solo 250mila dosi in tutt'Italia, rispetto a 1,5 milioni dell'anno scorso. In media, secondo i dati comunicati dalle loro organizzazioni, 13 dosi di vaccino per ogni farmacia. Questo perché le aziende hanno dovuto coprire l'eccesso di domanda pubblica.

Come si fa la vaccinazione?

Per il pubblico, gli aventi diritto e i soggetti a rischio possono farlo presso il Dipartimento di Prevenzione dell'Asl o presso gli studi dei medici di famiglia che sono disponibili a farlo. Per l'acquisto privato in farmacia ci si può rivolgere al medico di base che farà l'anamnesi pre-vaccinale, dicendo al paziente se può fare o meno la vaccinazione. Il paziente acquista il vaccino e può andare dal proprio medico curante dove l'infermiere eseguirà la vaccinazione.

Le informazioni fornite su www.fanpage.it sono progettate per integrare, non sostituire, la relazione tra un paziente e il proprio medico.
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