Tiktoker trash in Consiglio regionale Campania: Rita De Crescenzo, Napolitano e Di Fenza, balletto con inno e bandiera italiana

Il siparietto con inno e bandiera italiana in un ufficio del Consiglio regionale in Campania fra gli tiktoker Rita De Crescenzo, Angelo Napolitano e il consigliere di “Azione” Pasquale Di Fenza scatena l’indignazione bipartisan ed è espulso dal partito.
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Scene dal video della discordia. Rita De Crescenzo, Angelo Napolitano e al centro il consigliere Di Fenza
Scene dal video della discordia. Rita De Crescenzo, Angelo Napolitano e al centro il consigliere Di Fenza

La fotografia del Presidente Sergio Mattarella, attaccata alla parete dell'ufficio al Centro direzionale e semicoperta fra tricolore italiano, bandiera europea e vessillo locale, assiste passiva e fortunatamente non può rispondere al triste siparietto avvenuto in uno degli uffici del Consiglio regionale della Campania. Protagonista, un consigliere di punta di "Azione" il partito di Carlo Calenda, uno che quasi certamente si sarebbe voluto ricandidare.

Trattasi di Pasquale Di Fenza, classe 1972, natali a Marano di Napoli, diplomato geometra, con lunga esperienza di direttore di cantiere nonché «frequentatore abituale dello stadio per assistere agli incontri di calcio», come ci tiene a specificare egli stesso nel curriculum vitae caricato sul sito della Consiglio della Campania.

Cos'è accaduto? Di Fenza ha ospitato nel suo ufficio da consigliere regionale due esponenti di punta del variegato e ambiguo mondo degli tiktoker napoletani, due personaggi che da qualche giorno scalpitano per ottenere l'attenzione di chi si occupa delle candidature alle elezioni regionali di novembre.  Il primo è Angelo Napolitano, commerciante di elettrodomestici in zona stazione centrale, star del social cinese per i suoi supersconti (finiti anche nel mirino di alcune trasmissioni televisive). La seconda è l'onnipresente Rita De Crescenzo, punto fisso quando si affronta l'argomento tiktoker trash napoletani. In particolare quest'ultima, prima con Maria Rosaria Boccia, la protagonista dell'affaire dell'ex ministro Gennaro Sangiuliano (proprio oggi Boccia ha scaricato la De Crescenzo con un post su Facebook in cui spiega che non vi è né «alcun legame di tipo elettorale o progettuale»), poi con l'ormai celebre "caso Roccaraso" in quest'inverno e infine con la manifestazione contro il riarmo del Movimento Cinque Stelle, sta smaniando per ottenere un cono di luce dei media che si occupano di politica.

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Accedere ad un ufficio del Consiglio regionale non è da tutti (almeno formalmente). Occorre avere un pass, ovvero essere dipendente dell'Ente debitamente autorizzato, oppure consigliere eletto o un assessore. Può accedervi ovviamente chi fa parte di uno staff o fa parte degli uffici del Consiglio. Oppure entra chi è invitato da un consigliere: si fa identificare all'ingresso esibendo un documento, si verifica che sia effettivamente invitato o invitata a salire e solo allora può accede al palazzo. È probabilmente quest'ultimo il caso di cui stiamo parlando.

Quando De Crescenzo e Napolitano mettono piede nell'ufficio del consigliere calendiano Di Fenza, i tre hanno la bella idea di mettersi a fare un balletto con tanto di sventolìo della bandiera italiana – quella che è nell'ufficio del consigliere – e l'inno nazionale. Ovviamente l'imbarazzante scenetta viene ripresa e pubblicata dall'account di Rita, 1,9 milioni di followers.  Apriti cielo: piovono critiche sdegnate, da parte di chi li accusa della qualunque, pure di vilipendio alla bandiera italiana.

Il primo ad azzannare è la bestia nera di Rita De Crescenzo: il parlamentare di Alleanza Verdi e Sinistra Francesco Emilio Borrelli: «Vedere la sede istituzionale del consiglio regionale della Campania utilizzata per realizzare una buffonata con i tiktoker mi rattrista profondamente. Le istituzioni piegate al cialtronismo dilagante sono un pessimo segnale. Non c'è nulla da ridere, nulla di cui essere fieri. Solo degrado sociale e pessimi esempi portati a modello anche nei luoghi di rappresentanza».

Di Fenza si scusa ma è espulso da Azione. Calenda: "Un buffone"

Nel video che Rita pubblica c'è scritto «Work in progress», ovvero «Lavori in corso». Che significa? Che lei o il re dei cellulari superscontati su Tiktok saranno candidati? Siamo in piena campagna elettorale: logico che tutti i consiglieri si scatenino sull'argomento che si presta a facili indignazioni. Il partito di Carlo Calenda, per non restare col classico «cerino in mano» scarica immediatamente il consigliere maranese condannandone l'operato.

Si legge nella nota di Azione Campania: «È una iniziativa esclusivamente personale, estemporanea, incomprensibile e in alcun modo condivisibile. Azione Campania prende le distanze;  la dirigenza si riserva di adottare i provvedimenti ritenuti opportuni, a tutela della comunità politica che rappresenta». Il consigliere maranese si scusa a mezzo stampa: «La visita Di Rita De Crescenzo nei miei uffici del consiglio regionale della Campania è stata organizzata per ascoltare le sue istanze. Mi scuso, ho commesso una leggerezza politica». Ma il danno è fatto. Uno dei  consiglieri regionali di Azione, Luigi Cirillo, si indigna e si sdegna e annuncia «la propria autosospensione» dal gruppo dei calendiani. In serata è il capo supremo del partito centrista, Calenda, che motu proprio annuncia l'espulsione di Pasquale Di Fenza dal partito definendolo «un buffone».

Sommerso di critiche da destra a sinistra

È un fiume di critiche, da sinistra a destra. Dal Partito Democratico alla Lega non ce n'è uno che non esprima la propria indignazione. «Dopo aver visionato personalmente il materiale in questione, e in virtù dei compiti attribuitimi dall'articolo 36 dello Statuto, ho ritenuto doveroso esprimere profondo biasimo per l'accaduto e richiamare con fermezza l'attenzione sulla necessità che episodi di tale gravità non si ripetano», dice Gennaro Oliviero, presidente del Consiglio regionale Campania. Voce-contro è Fulvio Martusciello, segretario regionale di Forza Italia in Campania mettere il carico da cento «In Consiglio regionale – dice – mi pare sia entrato anche di peggio. Nelle scorse settimane è entrato in Consiglio regionale ed addirittura premiato un imprenditore indagato per bancarotta e frode fiscale…».

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