Terremoto in Irpinia, si è attivata la faglia: INGV spiega di che parliamo e cosa comporta

“La sismicità che stiamo registrando da due giorni in Irpinia ha dato una sequenza di 11 terremoti fino a stamattina, con quello più forte di magnitudo 4.0 di sabato sera alle 21,49 a Montefredane. La sequenza è iniziata con un terremoto 3.6 venerdì a Grottolella. Gli epicentri sono in una zona a qualche chilometro a nord della città di Avellino e la nostra rete sismica nazionale ha localizzato questi eventi che si sono originati ad una profondità tra i 14 e i 16 chilometri, leggermente più profondi rispetto a quelli della catena appenninica. Abbiamo ancora pochi dati, ma sicuramente si è attivata una struttura sismogenetica, una faglia, che sta generando questi terremoti. Potrebbe trattarsi di una faglia inversa, ma stiamo aspettando ulteriori conferme. Non possiamo fare previsioni, ma potrebbero esserci altre scosse”.
A parlare a Fanpage.it è Maurizio Pignone, Geologo dell'Ingv – Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, che interviene sui terremoti che si stanno registrando in questi giorni in Irpinia, nella zona tra Grottolella e Montefredane, a ridosso delle province di Avellino e Benevento. Sabato sera la scossa più forte, di magnitudo 4.0. Molte persone sono scese di casa spaventate ed hanno dormito nelle auto in strada. La Protezione Civile della Campania ha attivato il Centro Coordinamento Soccorsi. Domani le scuole in diverse città, tra cui Avellino e Benevento, saranno chiuse per i controlli di staticitità.
Perché questi terremoti sono stati avvertiti in tutta la Campania?
La profondità, legata anche a degli effetti di amplificazione delle onde sismiche dovuti alla geologia e alla morfologia dei terreni, ha fatto sì che in qualche modo i risentimenti dei due eventi più importanti, il 3.6 e 4.0, siano stati molto diffusi. Quindi, non solo sono stati percepiti nelle aree più vicine all'epicentro, ad Avellino e Benevento, ma in un'area più vasta, in tutta l'area vesuviana e anche oltre, in alcune zone di Salerno.
Soprattutto la scossa di sabato sera si è risentita in una vasta area della Campania. Questo è testimoniato dalle mappe di scuotimento, che evidenziano la distribuzione nelle aree delle accelerazioni prodotte dal terremoto, e dai nostri questionari "Hai sentito il terremoto", un servizio Ingv per i cittadini che quando avvertono una scossa possono compilare il questionario. Questo ci dà informazioni su come è stato risentito. Ieri sono arrivati migliaia di questionari anche dal Napoletano, dal Salernitano e dal Beneventano. Ingv lavora molto sulla parte di informazione diretta ai cittadini sulla sismicità attraverso una piattaforma multi-canale. Ieri abbiamo dato le prime informazioni su magnitudo e epicentro su X in pochi minuti.
Un'ipotesi sul perché ci sono queste scosse? Cosa c'è lì sotto?
Si è sicuramente attivata una struttura sismogenetica, una faglia che sta generando questi terremoti. Abbiamo ancora pochi dati, non possiamo ancora capire le caratteristiche. Probabilmente nei prossimi giorni saranno rilocalizzati e avremo maggiori informazioni sulla tipologia del meccanismo di faglia. Al momento, abbiamo i dati preliminari mostrano che potrebbe essere una faglia con cinematica di tipo inverso, ma non ci sono ancora i dati certi.
Cos'è una faglia inversa?
Le grandi faglie dirette appenniniche, responsabili dei forti terremoti come quello dell'80 in Irpinia, di Amatrice o dell'Aquila, sono caratterizzate da un regime estensionale. Questa invece sembra avere una cinematica inversa, ma, come detto, siamo ancora in fase di studio. Stiamo aspettando ulteriori dati che potremmo avere nei prossimi giorni.
Dobbiamo preoccuparci?
L'Italia è un paese con molte zone sismiche. Ogni mese abbiamo decine di sequenze sismiche. Ogni giorno registriamo 40-50 terremoti. Anche in questo momento. Quindi il fatto di oggi non deve sorprenderci. L’Ingv considera tutte le aree nella provincia di Avellino e Benevento ad alta pericolosità sismica, con sismicità che può essere sia frequente sia con magnitudo molto elevate, come successo storicamente in passato. Nel 1910, 1930 e 1962, l'ultimo nel 1980 giusto 45 anni fa, ma anche nei secoli precedenti abbiamo avuto terremoti di una certa rilevanza: un paio nel 1456 e 1732. Terremoti importanti che hanno impattato significativamente nell'evoluzione di questi territori. Il terremoto dell’80 fece circa 3mila morti. Comprendo la grande sensibilità della popolazione irpina su questa tematica. È assolutamente naturale che ogni volta che ci sia una scossa, il pensiero torni a quella tragedia ed è giusto rispettarne la memoria.
Una magnitudo 4.0 può essere considerata forte?
Noi dobbiamo rapportarci al parametro della magnitudo che è l'energia che viene liberata. Altro parametro molto importante è la profondità. Più è profondo il sisma, più le accelerazioni al suolo sono minori. Un terremoto 4.0 a 14 km di profondità ha una energia moderata. Le accelerazioni che ha provocato non sono forti. Per fare un confronto il terremoto in Irpinia dell'80 fu di magnitudo 6.9, quindi con energia liberata maggiore di migliaia di volte.
Rispetto ai terremoti di magnitudo superiore a 4.0 dei Campi Flegrei come si classifica quello in Irpinia?
È uno scenario diverso. Ai Campi Flegrei i terremoti avvengono a una profondità molto bassa, nei primi 2-3 chilometri. Questo fa sì che una energia di magnitudo 4.4 arrivi con accelerazioni di picco importanti. Anche i meccanismi sono diversi. Ai Campi Flegrei c'è il bradisismo di tipo vulcanico, in Irpinia c'è una sorgente sismogenetica di origine tettonica.
È possibile che ci siano altre scosse in Irpinia?
Ogni sequenza ha una propria evoluzione. Non possiamo sapere se il 4.0 di ieri è stato quello più forte. Non facciamo previsioni, ma ci potrebbero essere altre scosse.