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“Municipalità 7, una sola scuola superiore per 100mila abitanti. Qui un bambino su due abbandona gli studi”

Vincenzo Strino, (Larsec di Secondigliano) denuncia la mancanza di scuole superiori nella Municipalità 7. “Qui un bambino su 2 abbandona la scuola dell’obbligo”.
Intervista a Vincenzo Strino
Fondatore del centro Larsec di Secondigliano
A cura di Federica Grieco
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Vincenzo Strino, fondatore Larsec di Secondigliano
Vincenzo Strino, fondatore Larsec di Secondigliano

La nuova edizione di Eduscopio, il report pubblicato da Fondazione Agnelli sulle migliori scuole superiori d'Italia ha messo in luce un aspetto preoccupante nella città di Napoli: ci sono intere zone, che contano un numero di abitanti paragonabile a quello di città italiane, che soffrono l'assenza di istituti superiori. È il caso della Municipalità 7, che comprende i quartieri di Miano, Secondigliano e San Pietro a Patierno, che, con i suoi quasi 100mila abitanti, può contare un solo istituto superiore.

A denunciare questa situazione in un posto su Facebook è Vincenzo Strino, che oltre a occuparsi di strategie social in una società di comunicazione politica, è anche fondatore di Larsec, laboratorio culturale indipendente a Secondigliano, quartiere dove Strino vive. «Nella Municipalità 7 – spiega il fondatore di Larsec a Fanpage.it – 1 bambino su 2 abbandona la scuola e non completa gli studi».

Strino, cosa l'ha colpita di questa classifica?

È una classifica che riguarda solo una parte di città, perché ci sono pezzi interi della periferia di Napoli, che non vengono proprio considerati, perché mancano le strutture. La Municipalità 7, dove vivo, ha un numero di abitanti più o meno pari ad una città media d’Italia come può essere, Lecce, Piacenza o Livorno. In questa municipalità, in cui ci sono appunto circa 100mila abitanti, c’è un solo istituto superiore.

Quali conseguenze ha la mancanza di istituti superiori?

A Napoli c’è un tasso d’evasione scolastica che riguarda 1 bambino su 3 nella scuola dell’obbligo, mentre nella Municipalità 7 diventa 1 bambino su 2. In queste zone, il tasso di evasione scolastica è 3.8 volte superiore alla media europea. Un ragazzo di qui, una volta finite le scuole medie, se non vuole iscriversi un istituto tecnico, ma ad un liceo, deve spostarsi. Il problema del trasporto pubblico a Napoli lo conosciamo, ma da queste parti è ancora peggio, perché non c’è metropolitana, Vesuviana, Cumana o tram. Siamo letteralmente isolati.

Nel suo post diceva che non è un problema legato alle periferie. Allora cos'è?

Manca una visione. A Napoli est è arrivata l’Academy della Apple e ci sono istituti di formazione di altissimo livello internazionale. A Napoli ovest, abbiamo Bagnoli, con l'eterno rilancio. Insomma ci sono dei progetti nel resto delle periferie. Anche nell’area nord, su Scampia abbiamo progetti di respiro internazionale. In questo cono d’ombra, tra l’aeroporto internazionale (di Capodichino, ndr.) e Scampia, esiste una realtà di quasi 100mila abitanti e di tre quartieri di Napoli, non della città metropolitana, che vengono sempre non visti, nonostante abbiano delle potenzialità. Quindi credo sia un problema di natura politica non della giunta nuova, ma che riguarda almeno gli ultimi 40-50 anni.

Cosa dovrebbero fare le istituzioni per questi «coni d'ombra»?

Per dare una visione d’insieme ad un territorio così vasto e complesso, dal Ministero dell’Istruzione e quindi a cascata sulla Regione e sul Comune dove attualmente abbiamo una giunta con molti professori che conoscono bene la realtà scolastica e universitaria. A loro chiedere maggiore attenzione anche non è che qui c’è una densità abitativa che non ti consente di recuperare delle strutture, è che manca la visione. Cosa è stato fatto negli ultimi 40 anni per evitare questo tasso di evasione scolastica e la mancanza di strutture? Ecco gli porrei una domanda più che una soluzione.

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