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Si spara in testa per giocare alla roulette russa: perché il 19enne non è morto

Il 19enne rimasto ferito alla testa mentre giocava alla roulette russa con un amico di 17 anni stava usando una scacciacani modificata; il proiettile si è conficcato nel cranio senza attraversarlo.
A cura di Nico Falco
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La pistola usata dai due ragazzi per la roulette russa
La pistola usata dai due ragazzi per la roulette russa

Al Pronto Soccorso ci era arrivato con un pezzo di metallo conficcato nella tempia, che era rimasto incastrato e sporgeva dal cranio. Solo dopo si è capito quello che era successo: il 19enne si era sparato alla testa mentre giocava alla roulette russa con un amico 17enne. Come nel film "Il cacciatore", avevano fatto a turno a premere il grilletto per far girare il tamburo del revolver. E, se si fosse trattato di un'arma vera, per il ragazzo non ci sarebbero state speranze.

A salvargli la vita, apprende Fanpage.it, è stato l'ennesimo particolare incredibile di questa vicenda, che arriva da Frattamaggiore, provincia di Napoli. Per la sfida i due avevano utilizzato una scacciacani, nella quale il meccanismo di funzionamento è identico alle armi vere ma la canna è ostruita, pertanto non è possibile il passaggio dell'ogiva e si possono utilizzare soltanto i proiettili a salve. In questo caso la pistola era stata modificata, la canna era libera e lo stesso caricatore era stato adattato in modo da funzionare con proiettili veri.

Per la sfida, però, i due avevano utilizzato un colpo di calibro diverso, troppo grande rispetto a quello adatto alla canna: quando il 19enne ha premuto il grilletto, insomma, il proiettile è esploso e l'ogiva è stata proiettata all'esterno ma la sua corsa è stata rallentata dall'attrito e, quando ha colpito la testa del giovane, aveva già perso gran parte della sua potenza, riuscendo quindi solo a conficcarsi nell'osso ma senza attraversarlo.

Il 19enne, soccorso da un'ambulanza in via Vergara, a Frattamaggiore, era prima stato trasportato nell'ospedale locale e poi in quello di Pozzuoli, dove i medici hanno escluso il pericolo di vita: è stato giudicato guaribile nel giro di dieci giorni. Lui e l'amico sono stati denunciati: dovranno rispondere di detenzione abusiva e ricettazione di arma alterata.

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