Scuole d’infanzia a Napoli, caos iscrizioni online: termine prorogato all’8 marzo

Caos sulle iscrizioni online nelle scuole d'infanzia del Comune di Napoli per l'anno scolastico 2023-'24. Il Comune di Napoli, a quanto apprende Fanpage.it, ha prorogato il termine per le iscrizioni dal 28 febbraio all'8 marzo prossimo. Tanti genitori, infatti, stanno riscontrando difficoltà in questi giorni per iscrivere i propri figli nelle scuole d'infanzia, riservate ai bambini da 3 a 6 anni. Molti istituti nei prossimi mesi saranno chiusi per i lavori di ristrutturazione previsti dal PNRR. Il Comune ha stilato un cronoprogramma per ridurre al minimo i disagi per le famiglie, in modo da non tenere chiusi gli istituti vicini contemporaneamente, ma consentire ai genitori comunque di poter far iscrivere il proprio figlio in una scuola vicino casa. Ma ci sono molte incognite.
Il Comune proroga il termine delle iscrizioni
I termini per le iscrizioni del prossimo anno scolastico sarebbero scaduti il 28 febbraio 2023. Ma con una nota inviata venerdì 24 febbraio a tutte le Municipalità, il servizio Educazione e Diritto allo Studio comunale ha comunicato il "differimento dei termini di presentazione delle domande di iscrizione alle Scuole dell'Infanzia Comunali per l'anno scolastico 2023-24, inizialmente previsto per il 28 febbraio all'8 marzo 2023". Questa decisione è stata motivata "per consentire l'iscrizione ai genitori che, negli ultimi giorni hanno avuto difficoltà nella presentazione delle domande online".

"Il numero delle iscrizioni ricevute finora – spiega Agostino Anselmi (Cisl Fp) – è inferiore a quello dell' anno scorso, pur di fronte ad un incremento delle nascite. I genitori non iscrivono i figli alla scuola comunale perché non ricevono nessuna assicurazione precisa rispetto a quale scuola sia stata individuata dal Comune di Napoli in sostituzione di quelle che chiuderanno per 3 anni per lavori. Ai genitori non sono fornite rassicurazioni sulla stessa capacità ricettiva delle nuove scuole individuate".
"C'è il rischio – conclude Anselmi – che così facendo si privi diverse centinaia di bambini della possibilità di potersi iscrivere alla scuola dell'infanzia comunale che rappresenta un punto di eccellenza della nostra città. Siamo preoccupati che dietro tutta questa disorganizzazione si nasconda l'obbiettivo di procedere ad un'ulteriore privatizzazione dell'offerta comunale. L’obiettivo resta quello di promuovere un lavoro sinergico con le municipalità affinché gli interventi PNRR non limitino la ricettività e le stesse domande d’iscrizione e che sia assicurata un’offerta educativa adeguata ai bisogni e alla domanda registrata sui territori".