Assembramenti davanti alle scuole, così non va. De Luca ai sindaci: “Mettete i vigili alle entrate”
La ressa agli ingressi delle principali scuole della Campania, soprattutto agli istituti medi, documentata oggi da Fanpage.it, ha fatto irritare e non poco la Regione Campania e poco fa il l'Unità di Crisi Covid dopo una serie di verifiche effettuate che testimoniano diffuse situazioni di assembramento davanti agli istituti scolastici ha mandato una nota ai sindaci:
si invitano i sindaci a predisporre mirati servizi di controllo da parte delle Polizie Municipali, in particolare nelle fasi di ingresso e di uscita di alunni e studenti dagli istituti scolastici. L'Unità di Crisi ricorda che occorre mantenere alta la guardia contro i contagi e che la situazione generale deve assolutamente invitare tutti al rispetto dei protocolli di sicurezza, e in generale ad osservare comportamenti prudenti e responsabili.
Sono tantissimi i casi segnalati su Facebook e nelle chat Whatsapp dei genitori: disorganizzazione, folla agli ingressi, zero distanziamento, code di centinaia di metri. È caos a Napoli per il primo giorno di rientro in classe degli studenti delle scuole medie. All’esterno di molti istituti questa mattina sono state segnalate lunghe file e assembramenti. Dalla Scuola Poerio di Corso Vittorio Emanuele, alla Scuola Siani di Villaricca, alla scuola Giovanni Verga di Capodimonte, alla D’Ovidio-Nicolardi al Vomero.
Siamo peraltro in un contesto di estrema tensione: il focolaio di contagi della scuola Zanfagna di Fuorigrotta, dove ad oggi ci sono 18 bimbi positivi al virus sta scatenando polemiche a non finire. A Fanpage.it proprio oggi i genitori hanno smentito l'ipotesi di una festa di compleanno alla base dell'impennata di infezioni, pubblicata da alcuni giornali napoletani: “Non c’è stata nessuna festa. I bambini si sono incontrati solo nell’ambito scolastico. Noi mamme diffamate e calunniate senza motivo. La gente ci sta insultando sui social, mentre nessuno ha chiesto in questi giorni come stessero i nostri bambini contagiati dal Coronavirus o i genitori che sono a casa in quarantena e non possono andare a lavoro. Insomma, al danno anche la beffa".