306 CONDIVISIONI
video suggerito
video suggerito

Scoperto un nuovo tratto dell’acquedotto romano di Augusto nel costone di Posillipo

Scoperto un nuovo tratto dell’acquedotto romano di Napoli: si trova nel costone di Posillipo. L’Associazione Cocceius: “Scoperta idonea per nuove ricerche”.
A cura di Giuseppe Cozzolino
306 CONDIVISIONI
Una parte del tratto dell'acquedotto augusteo scoperto nel costone di Posillipo. Foto / Associazione Cocceius
Una parte del tratto dell'acquedotto augusteo scoperto nel costone di Posillipo. Foto / Associazione Cocceius

Scoperto un nuovo tratto dell'Acquedotto Augusteo, l'imponente opera risalente all'epoca romana che riforniva di acqua la città di Neapolis e le zone limitrofe, da Cuma a Pompei. La scoperta è stata annunciata dall'associazione Cocceius, che ha portato alla luce il tratto che, dalla Crypta Neapolitana, portava acqua potabile alla collina di Posillipo e all'isola di Nidisa. Il tratto, lungo 647, è in ottimo stato di conservazione, fanno sapere dall'associazione, e presenta ben dodici spiragli di accesso: caratteristiche che lo rendono il più lungo segmento noto dell'intero acquedotto. Non è la prima scoperta di questo tipo avvenuta in tempi recenti: sempre a Posillipo, nel 2019, l'Associazione Hyppo Kampos Adventure scoprì un altro tratto dell'Acquedotto Augusteo sempre nei pressi della collina di Posillipo.

L'associazione Cocceius: "Un tratto idoneo per nuove ricerche"

"Per la prima volta abbiamo a disposizione un lungo tratto continuo di acquedotto antico in condizioni idonee per l’analisi archeologica, geologica e lo studio dell’evoluzione del territorio e del clima nell’antichità", spiegano dall'Associazione Cocceius, aggiungendo che "riteniamo che vi siano ampie prospettive per la definizione di un piano di ricerche e di valorizzazione di questa importante scoperta, che aggiunge un significativo tassello alla conoscenza del popolamento antico dei Campi Flegrei". E non si esclude che presto possano aggiungersi altre scoperte simili, magari sempre in zona Posillipo dove i tratti dell'acquedotto, come in questo caso, potrebbero essere stati "inghiottiti" dalla natura e dunque preservati in attesa di una riscoperta archeologica.

L'acquedotto Augusteo, capolavoro romano lungo 140 chilometri

L'acquedotto, propriamente "del Serino" dal nome della sorgente ma conosciuto come "Augusteo" perché voluto da Augusto (il nome latino Aqua Augusta Campaniae, "Acqua Augusta della Campania"), era stato costruito dall'architetto Marco Vipsanio Agrippa (ideatore, tra gli altri, anche del Pantheon di Roma), tra il 33 ed il 12 avanti Cristo, per risolvere le carenze idriche militari che affliggevano i Campi Flegrei, dove stanziava la flotta di Miseno, e rifornire il porto di Puteoli, oggi Pozzuoli. Lungo il suo percorso aveva poi varie diramazioni che portavano acqua a Neapolis (passando anche per la zona dei "Ponti Rossi", ancora oggi visibili e che altro non sono che le antiche arcate dell'acquedotto), Herculaneum e Pompeii a sud e infine Cuma a nord. L'acquedotto romano, che rimase in funzione per secoli: su proprio "passando" attraverso di esso che i Bizantini entrarono in città durante le guerre con i Goti, nel VI secolo dopo Cristo. Complessivamente, era lungo ben 140 chilometri, di cui 96 nel "solo" tratto che da Serino arrivava nei Campi Flegrei.

306 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views