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Scoperta alle Terme di Baia: disegni e scritte del Cinquecento trovati sui muri di una cisterna

Decine di graffiti e disegni a carboncino, datati tra il Cinquecento e il Settecento, sono stati scoperti in una cisterna romana alle Terme di Baia, nei Campi Flegrei.
A cura di Valerio Papadia
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I Campi Flegrei, oltre ad essere una zona vulcanica e altamente sismica, sono anche ricchi di storia e, per questo, di siti archeologici, che non smettono mai di regalare sorprese. È il caso delle Terme di Baia, a Bacoli, complesso termale risalente all'epoca romana ed afferente al Parco Archeologico dei Campi Flegrei, che nelle scorse ore ha regalato decine di disegni e scritte in carboncino, datati tra il Cinquecento e il Settecento, che sono state scoperte sui muri di una cisterna romana, venuta alla luce proprio di recente e utilizzata in seguito probabilmente come deposito di marmi.

La scoperta è stata resa nota proprio dal Parco Archeologico dei Campi Flegrei, attraverso i propri canali social. Tra i ritrovamenti spicca una scritta, datata come si può leggere nell'intestazione 1574, di tale "Johannes Articulus de Rotenburgensis" che, come suggeriscono dal Parco Archeologico, probabilmente era un monaco luterano, che cita il Vangelo di Giovanni e in latino scrive: "Ego sum via et veritas et vita. Nemo venit ad Patrem nisi per me". Tradotto nella nostra lingua: "Io sono la via, la verità e la vita nessuno viene al Padre se non per mezzo di me".

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I disegni rinvenuti sulle pareti della cisterna romana alle Terme di Baia, invece, raffigurano quasi tutti scene di guerra: soldati, navi di diverse dimensioni, anche un grosso cavallo bardato che ha attirato l'attenzione degli archeologi. Per il riferimento bellico dei disegni, non manca un riferimento del Parco Archeologico dei Campi Flegrei alla situazione odierna in Ucraina, invasa dalla Russia: "Certo un momento non facile, di scontri e battaglie, di cui conosciamo poco, ma di cui cogliamo l’angoscia dei protagonisti, attraverso le loro preghiere, le incisioni nostalgiche e le tacche segnatempo.È in fondo un'angoscia simile a quella che proviamo tutti in questi giorni osservando battaglie e nuove guerre in Europa, che avremmo sperato di indagare solo scorrendo le pagine della storia".

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