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Sandro Ruotolo: “Alessandra risorsa per Napoli. Ma questo metodo qui è tutto sbagliato”

Sandro Ruotolo non è solo il senatore eletto con una alleanza “larga” che prevedeva Pd, parte di sinistra e pezzi di DeMa. È anche lo zio di Alessandra Clemente, da oggi ufficialmente candidata “di De Magistris” a sindaco nel 2021. Ruotolo non nasconde le sue critiche: “Alessandra è una risorsa ma con questo metodo che divide non si va da nessuna parte”.
Intervista a Sandro Ruotolo
Giornalista, senatore Gruppo Misto
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Sandro Ruotolo non è solo una delle voci della politica napoletana che si sono subito espresse criticamente contro la decisione di Luigi De Magistris di indicare Alessandra Clemente ‘sua' candidata a sindaco di Napoli nel 2021. Ruotolo, giornalista da oltre 40 anni e senatore Pd da febbraio scorso, è anche zio della giovane assessore comunale. È, era, il cugino di Silvia Ruotolo, la mamma di Alessandra, vittima di una sparatoria di camorra nel 1997 al Vomero. «Non ho problemi a parlare della candidatura, è tutto sbagliato» esordisce.

Lei è stato uno dei primi a dire no a questa candidatura Alessandra Clemente. 

Ho detto che è iniziato tutto col piede sbagliato. Alessandra è una risorsa per Napoli, penso che questo lo debbano riconoscere tutti.

Ma?

Ma…quando ancora bisogna costruire questo tavolo sulle Comunali 2021 a livello nazionale, quando siamo davanti ai primissimi segnali dei leader politici, Luigi Di Maio, Roberto Fico nei Cinque Stelle… quando ci troviamo davanti ad una voglia di incontrarsi e discutere da parte delle altre forze di centrosinistra non è possibile iniziare così. È sbagliato. Lo vedo anche a Roma, eh, con Virginia Raggi, Carlo Calenda. Tutti col piede sbagliato. Tornando alla Campania: il M5S usa la piattaforma Rousseau per parlare coi suoi attivisti, poche ore fa Valeria Ciarambino ha annunciato un atteggiamento di collaborazione su base regionale e Fico, che io condivido, sostiene che in questa fase è inutile far nomi. Perché accelerare così?

Forse De Magistris voleva portarsi avanti col nome e costringere tutti a inseguire?

Mi ha colpito in campagna elettorale alle Comunali di Pomigliano d'Arco (dove ha vinto il patto M5S-Pd ndr.) , non so se era un 5s o uno di sinistra che mi ha preso da parte e mi ha detto "guarda Sandro, trovare il nome è stata la cosa più facile. Il nome si trova.  Ma dev'essere un nome che unisce non che divide".

Traslato nella situazione napoletana che significa?

Dev'essere chiaro che il voto di Napoli nel 2021 sarà importante a livello nazionale. Bisogna procedere con grande umiltà da parte di tutti, senza idee di "annessione"…anche il Pd non deve avere questo atteggiamento.  Non esistono forze centriste ago della bilancia. Io vedo i Cinque Stelle col centrosinistra in un campo largo che si allea e porta a casa i risultati. Abbiamo una pandemia in corso, non ci è concesso nemmeno per un momento smettere di pensare alle cose che vanno garantire: il lavoro, la sicurezza sanitaria… la vita. Per me questo è logico, elementare. Bisogna, lo ripeto, non avere boria, presunzione, bisogna con grande umiltà pensare ad un programma per Napoli e confrontarsi dentro la città. Poi certamente il nome deve scaturire, ma la regola chiara è quella di condividere il nome che piace a tutti, non il nome che divide".

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