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Tartaruga di 60 chili rischia la morte in mare, impigliata nelle reti dei pescatori: salvata

Si tratta di un esemplare maschio di Caretta Caretta, lungo circa 80 centimetri e del peso di 60 chili. La tartaruga era rimasta impigliata in alcune reti da pesca nel mare di Salerno: sul posto è intervenuto il personale dell’Area Marina Protetta di Punta Campanella, che ha tratto in salvo l’animale.
A cura di Valerio Papadia
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Foto di archivio / Greenpeace
Foto di archivio / Greenpeace

Una tartaruga rimasta impigliata in alcune reti da pesca è stata salvata nel mare di Salerno: è accaduto nella serata di ieri. Il personale dell'Area Marina Protetta di Punta Campanella – come rende noto su Facebook lo stesso ente – è intervenuto per recuperare l'animale, su segnalazione di alcuni pescatori salernitani, che da anni collaborano con il Parco per il salvataggio delle tartarughe marine. Sul posto, per il salvataggio della tartaruga, è intervenuta anche la Capitaneria di Porto: si tratta di un esemplare molto grande, un maschio di Caretta Caretta lungo circa 80 centimetri e del peso di 60 chili. La risalita in superficie dalla grande profondità alla quale si trovava impigliato ha messo l'animale a serio rischio di embolia, ma per fortuna la tartaruga ha superato la prima notte al Turtle Point di Portici, nella provincia di Napoli, dove è stato portato per le cure del caso. Le sue condizioni di salute verranno costantemente e attentamente monitorate anche nei prossimi giorni.

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Nella notte tra martedì e mercoledì, intanto, la Capitaneria di Porto ha concluso le operazioni della carcassa della grossa balena trovata morta nelle acque del Porto di Sorrento, a 20 metri di profondità. Due motovedette della Guardia Costiera hanno preso il grosso cetaceo a rimorchio e lo hanno trasportato al Porto di Napoli, dove è stato sottoposto ad accertamenti necroscopici per accertare con precisione le cause del decesso. Pare che la balena sia stata uccisa dal CeMV, il cosiddetto morbillo dei cetacei, che ha conseguenze simili a quello che colpisce gli esseri umani ed è molto diffuso nel Mediterraneo.

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