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Trasporto pubblico a Napoli

Rottamato il primo vecchio treno della Metro Linea 1: a giugno arrivano quelli bianchi

Addio ai vecchi trenini gialli degli anni ’90 della metropolitana. Entro l’estate arriveranno quelli nuovi che sono in fase di prove.
A cura di Pierluigi Frattasi
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Uno dei vecchi treni della Linea 1 che vanno "in pensione"
Uno dei vecchi treni della Linea 1 che vanno "in pensione"
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Addio ai vecchi treni gialli della metro Linea 1, l'Anm se ne libera per far spazio nel deposito. Saranno sostituiti dai nuovi modelli bianchi comprati in Spagna, costruiti dalla Caf e portati a Napoli in nave, che attualmente stanno finendo le prove. Proprio in questi giorni è andato via il primo treno risalente agli anni '90. Si tratta dei vecchi vagoni fermi da anni in deposito, che sono stati "cannibalizzati", cioè privati dei pezzi di ricambio per riparare gli altri treni ancora funzionanti. Portato via dal deposito di Piscinola dove era stato per 30 anni. Attualmente il deposito può contenere al massimo 15 treni, ma il Comune ha già ricevuto l'autorizzazione dal ministero per ampliarlo e portare la capacità a 40 treni.

I treni nuovi sostituiranno la vecchia flotta

I 20 treni nuovi comprati in Spagna andranno progressivamente a sostituire la vecchia flotta, rinnovandola completamente. Alla fine l'Anm, l'azienda napoletana della mobilità che gestisce il metrò, avrà in dotazione 30 treni, di cui 20 nuovi e 10 vecchi – gli altri 10 dell'attuale flotta saranno rottamati o venduti – e altri 10 treni saranno dell'Eav, che li userà per la vecchia Metro Campania nord est. L'assessore ai Trasporti Edoardo Cosenza è fiducioso "I vecchi treni in disuso della Linea 1 che vanno via. Per fare spazio ai nuovissimi treni che stiamo acquisendo e provando. Abbiate pazienza. Abbiate fiducia".

Il deposito di Piscinola sarà ingrandito

In consiglio comunale di Napoli è stata approvata all'unanimità, con alcuni emendamenti, oggi la delibera 85 sul progetto definitivo e l'adozione della variante urbanistica al PRG per l'ampliamento del deposito e dell'officina di manutenzione della linea 1 della metropolitana di Piscinola. Alla fine ci saranno corse con frequenza ogni 3 minuti e treni in grado di trasportare ciascuno 1.200 passeggeri. Oggi circolano invece 6 treni corti da 800 persone, che hanno oltre 1,5 milioni di chilometri macinati nelle rotaie, e quando se ne guasta uno, l'Anm è costretta a ridurre la circolazione alla tratta Piscinola-Dante, interrompendola da Dante a Garibaldi.

I treni nuovi della metro Linea 1
I treni nuovi della metro Linea 1

Agevolazioni per gli abitanti di Piscinola

La zona interessata dalla costruzione del deposito riceverà le dovute misure compensative. Per finire i lavori di ampliamento del deposito ci vorranno 3 anni. Entro il 2026 il Comune conta di chiudere l'anello metropolitano.

Il presidente della commissione Infrastrutture Nino Simeone ha sottolineato "l'importanza dell'opera in costruzione, una gran bella notizia apprezzata dalla commissione anche per il risvolto del ciclo produttivo, funzionale alla politica dell'amministrazione per un ciclo integrato dei trasporti. Il dato di oggi, però, è che ci sono nove treni e non si riesce a garantire il servizio a Pasqua, una cosa che non capita per la prima volta ma che si ripete ad ogni festività. La colpa di questa decisione non può essere attribuita ai lavoratori, perché il management di Anm non ha mai pensato insieme alle organizzazioni sindacali di organizzare questo servizio in una città ad alta ricezione turistica, in contraddizione con l'impegno profuso dal Sindaco Manfredi per portare alla città le risorse di cui ha bisogno".

Il presidente della commissione Ambiente Carlo Migliaccio ha confermato il giudizio positivo sulla delibera in esame e annunciato di aver condiviso con il presidente Simeone un emendamento alla delibera per assicurare ai territori interessati dai disagi dei cantieri le giuste compensazioni. Rosario Andreozzi (Napoli Solidale Europa Verde) ha ricordato come "dai Colli Aminei in poi la metropolitana cammini su piloni, un'opera che ha deturpato il territorio e che ha creato un credito dei cittadini verso l'amministrazione e verso chi ha progettato l'opera. Sulla chiusura della metropolitana a Pasqua, invece, va detto che non è pensabile che Anm non si sia confrontata con l'Amministrazione, anche se su queste mancanze sicuramente pesano le risorse che la Regione ancora deve versare all'Anm dal 2011".

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