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Trasporto pubblico a Napoli

Robo-taxi e autobus senza autisti: a Napoli la sperimentazione mobilità coi fondi PNRR

Il Comune di Napoli al primo posto in Italia per sperimentare nuove tecnologie per la mobilità come robo-taxi e bus senza autista coi fondi PNRR.
A cura di Pierluigi Frattasi
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Un modello di bus automatico senza conducente (Immagine di repertorio)
Un modello di bus automatico senza conducente (Immagine di repertorio)
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A Napoli taxi guidati da robot e autobus senza autista, che non fanno mai un minuto di ritardo, aprono e chiudono le porte da soli, fanno salire e scendere i passeggeri, guidano nel traffico cittadino rispettando tutte le distanze di sicurezza e non passano mai col rosso al semaforo. Sembra fantascienza uscita da un libro di Philip K. Dick o Isaac Asimov, invece potrebbe diventare realtà. Il Comune di Napoli si è aggiudicato il primo posto in graduatoria nel bando da 16,9 milioni di euro finanziati con i fondi del PNRR, il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, per sperimentare nuove tecnologie per la mobilità. Palazzo San Giacomo aveva presentato un progetto per realizzare a Napoli gli esperimenti anche sui robo-taxi e i bus senza conducenti. Il capoluogo partenopeo si è aggiudicato il primo posto con 86 punti sulle 13 Città Metropolitane in competizione per il Mobility As A Service for Italy (MaaS4Italy), battendo anche Milano, che è risultata invece prima per il living-lab.

Napoli tra le città leader per i test

Il progetto presentato dal Comune prevedeva di realizzare in città un Living-Lab sulla “Cooperative, connected and automated mobility”, dove saranno fatti gli esperimenti. Ci sono già una decina di società che si sono rese disponibili a collaborare e che in alcuni casi già realizzano ad esempio i bus senza conducente, completamente automatizzati. Ma all'iniziativa potrebbero partecipare anche Università, centri di ricerca, oltre ovviamente agli operatori che già sono attivi nel settore dei trasporti pubblici, dei taxi e di smart mobility, come bici e monopattini elettrici in sharing.

Napoli aveva già passato la prima selezione, avvenuta con la presentazione di una manifestazione di interesse volta a individuare e finanziare 3 progetti pilota in altrettante Città Metropolitane tecnologicamente avanzate. Ha superato poi anche la seconda fase della selezione che si era aperta il 22 novembre, battendo le altre città ammesse (Bari, Bologna, Cagliari, Catania, Firenze, Genova, Milano, Palermo, Reggio Calabria, Roma, Torino, Venezia). La decisione è arrivata oggi, con il decreto di approvazione della graduatoria provvisoria della Presidenza del Consiglio dei Ministri, dove Napoli è risultata prima per il MaaS con 86 punti, seguita da Milano a 85 e Roma a 80. Nella classifica provvisoria per il living lab, invece, Milano ha ottenuto 84 punti, Roma 80 e Napoli 74.

Un laboratorio per fare gli esperimenti

Il progetto, che rientra tra le iniziative del ministero per l'Innovazione tecnologica e la transizione digitale (Mitd) e del ministero delle Infrastrutture e della mobilità sostenibili (Mims), è stato già approvato dalla giunta Manfredi il 30 dicembre scorso e rientra nelle proposte di intervento finanziate dal PNRR, in particolare nel settore della Mobility As A Service for Italy (MaaS4Italy). Il Comune di Napoli si è candidato anche per la creazione del Living Lab e ha individuato il Consorzio Unico Campania quale aggregatore e integratore dei servizi territoriali o settoriali nell'ambito del progetto.

Cosa si fa nel living lab

Il progetto di Living Lab di Napoli si focalizzerà principalmente sulle sperimentazioni di soluzioni innovative nei trasporti in bari ambiti. Il primo riguarda i trasporti automatici, quelli senza conducente (Cooperative Connected and automated mobility Ccam). Il Comune di Napoli prevede di sperimentare tecnologie per i veicoli connessi e autonomi (Connected and autonomous vehicles CAVs), i veicoli autonomi per trasporto pubblico di merci e passeggeri, navette autonome e servizi di robo-taxi, sistemi avanzati di assistenza alla guida (advanced driver assistance Systems ADAS) con specifico riferimento all'applicazione al trasporto pubblico). Altri ambiti sono: shared mobility e micro mobility; ride sharing e carpooling on demand; Ride sharing/hailing.

Un modello di robo-taxi (immagine di repertorio)
Un modello di robo-taxi (immagine di repertorio)

I possibili partner

Il 30 dicembre scorso è stata lanciata la manifestazione di interesse per trovare operatori economici sul territorio intenzionati a contribuire al progetto. Sono arrivate 10 proposte, eccole tutte:

  • Enel X Italia srl
  • Municipia spa
  • Local Motors Gmbh
  • Wind Tre spa
  • Campania Dih Rete Confindustria scarl
  • Almaviva spa
  • Vodafone Italia Spa
  • Hitachi Rail sts spa
  • Tim spa
  • Industria Italiana Autobus spa
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