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Risultavano al lavoro ma erano in giro: sospesi 13 tra medici e infermieri a Caserta

Risultavano regolarmente a lavoro, ma in realtà erano in giro per faccende private: sospesi 13 tra medici e infermieri dell’Azienda Sanitaria Locale di Caserta. Per altri nove di loro, che avrebbero preso parte alla truffa ai danni del sistema sanitario regionale, l’azienda sanitaria aveva già rescisso autonomamente il contratto di lavoro da diverso tempo.
A cura di Giuseppe Cozzolino
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Immagine di repertorio.
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Ufficialmente erano a lavoro, talvolta anche facendo gli straordinari. In realtà erano altrove, a svolgere faccende private ma facendole risultare "servizi in missioni" che poi venivano eliminati dal sistema. Una vera e propria truffa smascherata dai carabinieri del NAS di Caserta all'interno della locale ASL, che hanno iscritto nel registro degli indagati 13 persone, di cui 7 dirigenti medici e 6 tecnici amministrativi ed infermieri: per tutti è scattata la sospensione dall'esercizio del pubblico servizio. Per tutti, l'accusa è di truffa al sistema sanitario regionale.

Le indagini sono partite nel 2017, quando la Direzione Generale dell'Asl casertana aveva denunciato alle forze dell'ordine di essersi accorta che un dipendente modificava le sue attestazioni di presenza quasi tutti i giorni, accedendo al sistema interno. Da quel momento le indagini, coordinate nella fase iniziale dal sostituto procuratore di Napoli Nord Stefania Faiella (che da qualche giorno è stata trasferita alla Procura di Salerno) e nell'ultima fase affidate a Giovanni Corona, a lei subentrato, hanno permesso di accertare l'esistenza di un vero e proprio "sistema".

Secondo quanto ricostruito, ci sarebbero stati almeno 270 casi di allontanamento illecito, alcuni dei quali anche nello stesso giorno. In un caso è emerso che uno degli indagati si sarebbe allontanato per 36 volte in 58 giorni di lavoro. Le modifiche al sistema di presenze sarebbero state effettuate dall'addetto alla registrazione delle stesse, che accedeva al sistema modificandolo e adattandolo a seconda dei casi. I carabinieri del Nas hanno accertato che in tutto, compresi anche i collaboratori, le persone coinvolte sarebbero state 22: per nove di questi, tuttavia, la struttura sanitaria casertana aveva già provveduto autonomamente a rescindere il contratto di lavoro da diverso tempo.

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