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Rino Pezzullo morto per un pugno al volto, la compagna condannata a 8 anni di carcere

Il Tribunale ha condannato per omicidio preterintenzionale Rosa Oliviero: la donna avrebbe colpito il compagno al volto causandone la morte.
A cura di Nico Falco
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Rino Pezzullo
Rino Pezzullo

È stata condannata ad otto anni di reclusione Rosanna Oliviero, la compagna di Rino Pezzullo, il 44enne deceduto nel giugno scorso nell'ospedale Cardarelli di Napoli: la 46enne è stata riconosciuta responsabile di omicidio preterintenzionale per avere colpito la vittima con un pugno al volto, causandogli le ferite che dopo cinque giorni ne avevano causato il decesso. La sentenza è state emessa dal gup del Tribunale di Santa Maria Capua Vetere (Caserta) Alessia Stadio al termine del processo con rito abbreviato.

Pezzullo venne soccorso dai sanitari lo scorso 13 giugno nella sua abitazione di Vairano Paternora. A chiamare il 118 era stata la compagna, che aveva parlato di un malore. L'artigiano era stato portato in ospedale e cinque giorni dopo il suo cuore aveva smesso di battere.

La versione della donna si era poi sgretolata sotto il peso degli elementi raccolti nel corso degli indagini: dopo il decesso i carabinieri erano andati a casa della donna, sospettando che le cose non fossero andate come da lei raccontato, anche per via di un'ecchimosi che la Oliviero aveva sulla bocca e che era compatibile con un litigio. Era emerso che la coppia aveva violentemente discusso, prima per le strade della cittadina del Casertano e poi in casa; erano stati sequestrati l'abitazione e i vestiti del 44enne e l'accaduto era stato ricostruito grazie alle registrazioni di alcune videocamere di sorveglianza.

Secondo la relazione del medico legale del consulente della Procura il 44enne era stato colpito con un colpo al volto che gli aveva fratturato delle ossa nasali e lo aveva fatto cadere all'indietro; nell'impatto col suolo l'uomo aveva riportato un forte trauma cranico con emorragia interna.

La Procura di Santa Maria Capua Vetere (sostituto Giacomo Urbano) aveva quindi chiesto la condanna dell'imputata (difesa dall'avvocato Massimo Caiano). Al processo le cinque sorelle di Pezzullo si sono costituite parte civile, assistite dall'avvocato Ernesto De Angelis.

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