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Rimosso altarino di camorra a Capodichino: era dedicato a una donna vicina al clan Contini

Rimosso un altarino di camorra nel quartiere di Secondigliano: era dedicato ad una donna legata al clan Contini. Altri saranno rimossi nei prossimi giorni.
A cura di Giuseppe Cozzolino
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La rimozione dell'altarino della camorra in via Fava.
La rimozione dell'altarino della camorra in via Fava.

Demolito un altarino della camorra in via Onorato Fava, a due passi dalla chiesa di San Giovanni Bosco, tra il quartiere di Capodichino ed il Rione Amicizia. Altarino che era dedicato a Carmela Aieta, parente dei boss del clan Contini, gruppo egemone dell'Alleanza di Secondigliano. Alla rimozione dell'altarino hanno preso parte gli agenti della Polizia Municipali e carabinieri del comando provinciale di Napoli, ma l'operazione si è svolta senza problemi: l'altarino è stato distrutto e l'area è stata messa in sicurezza.

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Si tratta del primo degli undici altarini che dovranno essere abbattuti dal Comune di Napoli, per lo più dedicati a personaggi legati al clan Contini. Uno di questi è stato installato perfino su un momento storico, l'acquedotto romano oggi noto come i Ponti Rossi: in quel caso ci sarà ancor di più massima attenzione per non danneggiare un reperto storico di valore inestimabile, trattandosi dell'antico tracciato dell'acquedotto romano del Serino, ancora oggi ben visibile in strada tanto da dare il nome all'intera zona dei Ponti Rossi (nome che per l'appunto si riferisce alle arcate dell'acquedotto, dal tipico colore rosso e che nel tempo hanno finito per essere associate ad un ponte piuttosto che all'acquedotto stesso, ormai in disuso). Non è la prima operazione del genere operata da Comune e forze dell'ordine: una delle rimozioni più note fu quella dell'altarino dedicato al boss Emanuele Sibillo, che conteneva perfino le ceneri del defunto capo dell'omonimo gruppo legato al clan Contini, davanti al quale venivano costretti a "inginocchiarsi" anche le vittime delle estorsioni, come segno di "devozione" al clan.

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