Pozzuoli, dalla buca in strada spuntano fili sospetti: così la Municipale scopre che due attività rubano luce e acqua

È stato un caso fortuito, la riparazione di una buca formatasi in strada, a portare la Polizia Municipale di Pozzuoli alla scoperta di due attività commerciali che rubavano energia elettrica e acqua. Tutto è nato quando sul litorale, nella zona di Licola che ricade nel Comune di Pozzuoli, alcuni cittadini hanno segnalato la presenza di una grossa buca per strada nei pressi di un complesso residenziale e commerciale: i cittadini hanno dunque presentato un esposto, visti i problemi alla viabilità, alla Polizia Municipale di Pozzuoli – guidata dal colonnello Silvia Mignone – e così, durante i lavori di riparazione, gli agenti hanno notato dei fili elettrici sospetti che spuntano dalla buca.
Le attività non avevano mai pagato Tari e Imu
Nasce in questo modo una indagine, durata circa tre mesi, grazie alla quale i caschi bianchi puteolani hanno scoperto il furto di energia elettrica e della fornitura idrica. Quando gli agenti della Municipale hanno cercato l'origine di quei cavi elettrici sospetti, hanno scoperto che alcune attività commerciali del summenzionato complesso erano collegate abusivamente agli impianti attraverso contatori mai registrati né censiti. Non solo: dalle indagini è emerso anche che le attività finite sotto la lente di ingrandimento non avevano mai pagato al Comune di Pozzuoli né Tari né Imu, con un danno di svariate centinaia di migliaia di euro.
Due imprenditori sono stati denunciati
Da controlli più approfonditi, che si sono avvalsi della collaborazione anche dei tecnici dell'Enel, i caschi bianchi di Pozzuoli hanno così scoperto che un'attività di ristorazione aveva un allaccio abusivo al contatore dell'energia elettrica, grazie al quale era riuscito a non pagare circa 10mila euro di bollette; per un'altra attività del complesso commerciale, invece, è stato accertato il furto idrico per circa 30mila euro. Le forniture sono state interrotte, mentre i due responsabili delle attività commerciali, due imprenditori, sono stati alla competente Autorità Giudiziaria.