Piazza Carità, inaugurata la stele a Salvo D’Acquisto restaurata. Il fratello: tanto affetto per lui
Festa in piazza Carità a Napoli per l'inaugurazione ufficiale della Stele a Salvo d'Acquisto, il carabiniere eroe, Medaglia d'oro al valor militare, ucciso dai nazisti il 23 settembre 1943 mentre cercava di salvare 22 persone. La stele è stata restaurata dalla società Uno Outdoor, per conto della II Municipalità. Stamattina c'è stata la cerimonia di inaugurazione ufficiale. Presenti il generale Canio Giuseppe La Gala, comandante provinciale dei carabinieri di Napoli, il fratello di Salvo d'Acquisto, Alessandro, accompagnato dalla figlia, l'assessore alla Legalità del Comune, Alessandra Clemente, il presidente della Municipalità Francesco Chirico e una delegazione della Prefettura di Napoli e una dell'Associazione Nazionale Carabinieri, intitolata proprio a Salvo D'Acquisto.
Anche il fratello di Salvo D'Acquisto alla cerimonia
Il restyling era partito ad ottobre dell'anno scorso. Il monumento restaurato doveva essere inaugurato il 24 giugno, ma la cerimonia è slittata a causa del Coronavirus. “È molto bello – ha commentato Alessandro D'Acquisto, fratello di Salvo – a distanza di più di 70 anni dalla scomparsa, che si parli ancora di Salvo come fosse vivo. Tanti cittadini hanno sostenuto quest'iniziativa”. “Salvo d'Acquisto (qui la sua storia) è l'emblema della missione del Carabiniere. È un esempio di altruismo non solo per i carabinieri – ha detto il generale Canio Giuseppe La Gala, comandante provinciale dei carabinieri di Napoli – ma per tutti i ragazzi, è l'emblema della missione del carabiniere. Salvo D'Acquisto rappresenta un simbolo per il sacrificio della propria vita per salvare 22 innocenti. Rappresenta l'emblema dei valori dei carabinieri che si sacrificano ogni giorno per cercare di essere vicini alla collettività. Vogliamo vedere questo monumento sempre pulito e sarà compito di tutti tutelarlo da atti di sciatteria e vandalismo sulla piazza. Il monumento è simbolo di legalità per tutta la cittadinanza”.
