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Perché Vincenzo De Luca ha rotto totalmente col governo Meloni e vuole denunciare il ministro Fitto

La strategia di De Luca: da una parte lo scontro sui fondi coesione e sviluppo e la loro gestione da parte del centrodestra di governo, dall’altra la necessità di riposizionarsi sul campo di battaglia in vista di Elezioni Europee e Regionali 2025.
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De Luca e Fitto
De Luca e Fitto

Vincenzo De Luca sta alzando il livello dello scontro istituzionale e politico. Da una parte il conflitto col governo di centrodestra, in particolare col ministro alle Politiche di Coesione e al Pnrr, per i tagli alla Campania, soprattutto nel settore sanità, dall'altra la necessità politica di scatenarsi contro Fratelli d'Italia. Non stupisce dunque che siano Giorgia Meloni e Raffaele Fitto, gli obiettivi delle sue ultime sue sciabolate in video.

Cosa succede ai fondi coesione e sviluppo in Campania

Da ieri il presidente della giunta regionale della Campania attacca, com'è solito fare, usando toni alti e sarcasmo, il ministro del Sud che, annuncia di voler denunciare alla giustizia amministrativa e a quella penale «Pur essendo meridionale, è il primo nemico del Sud» ha detto ieri. E oggi corso di una conferenza stampa ha rincarato la dose, spiegando i motivi alla base della denuncia, che riguardano i Fondi sviluppo e coesione in Campania:

Dietro il blocco dei fondi per la Campania e per il Sud c'è un tentativo di ricatto politico. La Regione Campania e il sud non si fanno ricattare da nessuno, cerchiamo di difendere anche i nostri confratelli del regno delle Due Sicilie.

Avanziamo una richiesta di dimissioni di un ministro che consideriamo incompetente e inconcludente e consideriamo un danno permanente per il Sud. Denunceremo Fitto sia alla giustizia amministrativa che a quella penale.

Trecento Comuni, senza l'aiuto della Regione con il fondo complementare, o vanno in dissesto o interrompono o devono subire un contenzioso con le imprese.

Attendiamo da due anni lo sblocco delle risorse del fondo complementare, ma siamo alla delinquenza politica. Ed è da gennaio 2023 che siamo scrivendo a Fitto sui fondi di coesione.

La denuncia sarà presentata dopo il 20 gennaio sia alla Corte dei Conti che alla magistratura penale, perché i trenta giorni per completare l'iter per il riparto dei fondi sviluppo e coesione partono dal 20 dicembre 2023.

Manca una settimana ma la decisione di depositare la denuncia è già stata presa: chiameremo il ministro a rispondere. Perdere un anno e mezzo di tempo o rinviare le decisioni significa che le opere pubbliche sono destinate a registrare un aumento dei costi del 30%, quindi alcune opere del nostro programma non potranno essere realizzate .

Ci sono poi le emergenze come i Campi Flegrei, dove non ci sono altre voci di bilancio per finanziare gli interventi. E poi blocchiamo opere ed iniziative culturali con danni enormi per i Comuni.

La questione non sono solo i fondi coesione: è il terzo mandato in Campania e Veneto

Ma è solo per i fondi coesione, questione nota da tempo, che De Luca alza così i toni? No, ovviamente. C'è un dato politico che non può passare in secondo piano, è quello delle prossime Elezioni Europee e del posizionamento per le Elezioni Regionali del 2025.

In estrema sintesi: Vincenzo De Luca con le attuali leggi regionali non si può ricandidare per un terzo mandato. Ma sta lavorando affinché la legge in Campania sia cambiata, cercando una maggioranza bipartisan, in parte del centrosinistra e parte del centrodestra.

Nel Pd la segretaria nazionale Elly Schlein non è d'accordo col terzo mandato di De Luca e con lei è schierata la sua maggioranza più stretta. De Luca  sta facendo come se nulla fosse: continua a tessere per approvare una nuova legge. Fa come in Veneto sta facendo Luca Zaia con la Lega di Matteo Salvini.

E arriviamo al quadro nazionale: Fratelli d'Italia è contro il terzo mandato ai governatori, Lega e De Luca ovviamente no. Così si è creata questa strana alleanza che si traduce anche in duri attacchi contro i meloniani. Dice il presidente campano:

La proposta della Lega sul terzo mandato? Ho già detto da sempre quello che penso, che bisogna dare la parola ai cittadini e non possono essere burocrati e anime morte romane che decidono in nome dei cittadini.

Voglio però correggere: questa cosa del terzo mandato non riguarda la Campania, noi andiamo avanti per i fatti nostri.

Noi andremo avanti perché non abbiamo recepito la vecchia legge nazionale, quindi i due mandati scattano da quando la recepiremo. Quindi andremo avanti, nei secoli dei secoli…

I nomi per le elezioni Regionali 2025 in Campania (ad oggi)

In Campania Giorgia Meloni è chiaro abbia intenzione di proporre la candidatura alla presidenza della giunta regionale campana dell'attuale ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano alle prossime Elezioni Regionali.

E il Partito Democratico? L'area Schlein attende che le cose si mettano al loro posto ma un vero candidato alternativo a Vincenzo De Luca oggi non ce l'ha (Roberto Fico? Gaetano Manfredi? La solita ipotesi Raffaele Cantone?).

L'attuale presidente regionale attende e spera: che la legge regionale passi in suo favore col via al terzo mandato, che le Europee smantellino la maggioranza Schlein nel partito e che alla fine il suo nome torni a essere l'unico possibile da fare.

Nel caso in cui dovesse passare la legge sul terzo mandato in Campania ma il Partito Democratico dovesse comunque proporre un candidato alternativo, De Luca non si tirerebbe indietro nello scontro, candidandosi contro tutti (lo ha fatto capire anche nel suo libro). Ma così facendo, si sfalderebbe il centrosinistra e sarebbe strada spianata alla vittoria del centrodestra.

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