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Pasticceria sexy al Vomero, il caso in Municipalità: “Vanno limitate nuove licenze food”

Convocata una riunione congiunta delle commissioni Cultura e Commercio venerdì 27: “Nessuna volontà di censura, ma serve una riflessione su nuove licenze food”
A cura di Pierluigi Frattasi
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Il caso della pasticceria sexy Mr Dick, che vende dolci a forma di organi genitali, come peni e vagine, arriva anche in Comune. Dibattito aperto alla V Municipalità Vomero-Arenella, dove è stata convocata una riunione congiunta delle commissioni Turismo e Cultura e Commercio, presiedute rispettivamente da Giulio Delle Donne Adolfo De Santis, per venerdì mattina, 27 gennaio.

Tema: “Valutazioni in merito alle possibili ricadute negative sui flussi turistici e al detrimento culturale potenzialmente arrecati dall’apertura di nuove attività a tema erotico”, come recita l'ordine del giorno della convocazione. Per Adolfo De Santis, presidente della commissione Commercio, "nessuna censura per l'attività specifica, ma in generale al Vomero potrebbe essere un'idea al vaglio il contingentare le licenze per il food".

Dibattito in città sulla nuova pasticceria sexy

L'apertura della nuova pasticceria sexy nel cuore del quartiere collinare ha alimentato il dibattito in città tra chi è pro e chi è contro. Ma è bene precisare che la pasticceria è già presente da tempo a Roma e Milano ed è un marchio conosciuto anche all'estero. I presidenti delle due commissioni consiliari del Vomero gettano subito acqua sul fuoco.

“L'ordine del giorno non deve essere frainteso. Ad una prima analisi potrebbe sembrare che la commissione possa avere intento censorio verso l'attività – dice Giulio Delle Donne, presidente commissione Turismo V Municipalità – ma ognuno è libero di esercitare la propria professione. Nel caso specifico si tratta di un brand diffuso anche altrove e conosciuto all'estero.

E aggiunge:

Noi vogliamo, piuttosto, ragionare sulla morfologia commerciale del quartiere. Incentivare le attività che possano valorizzare gli elementi culturali, forme di vita più turistica anche serale e culturale. Piuttosto che attività di mordi e fuggi o foto sui social.

Il caso è generale, ma si ragiona sul tema delle licenze. Noi come commissione cultura non condanniamo l'attività economica e i gusti personali non rientrano nelle nostre attribuzioni. Abbiamo convocato una riunione perché ci siamo resi conto che è una tematica che comunque ha coinvolto il dibattito politico e abbiamo deciso di affrontare la questione”.

"Vanno contingentate le nuove licenze food"

Sulla stessa lunghezza d'onda anche Adolfo De Santis, presidente della commissione Commercio, Mercati, Politiche attive per il lavoro, Decentramento amministrativo:

La commissione non è incentrata sul tipo di vendita della pasticceria, ma sul cambiamento del commercio al Vomero. Tutti siamo d'accordo che valgono le regole del mercato e che se i pasticcini sono buoni, li venderanno. Oppure questa cosa potrà rivelarsi una moda passeggera. Ma abbiamo ricevuto diverse istanze dei comitati, di qualche consigliere, è doveroso sentire tutti.

E conclude:

Personalmente, non mi sembra che né nell'insegna, né in vetrina ci sia qualcosa che possa creare scandalo. Non voglio cadere nel bigottismo puro. È un tema che non mi appassiona. Voglio capire se noi come Municipalità possiamo fare qualcosa, fermo restando la libertà del commercio, per limitare questa nascita continua di esercizi food. Al Vomero potrebbe essere un'idea al vaglio il contingentare le licenze per il food. C'è una norma che lo consente.

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