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“Non ci ha difeso bene”: così il boss voleva uccidere l’avvocato. Due fermi, legale sotto scorta

Due persone sono state fermate perché progettavano l’omicidio dell’avvocato penalista Antonio Iorio, che è stato messo sotto scorta.
A cura di Valerio Papadia
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Stavano progettando di uccidere l'avvocato penalista che li aveva difesi: per questo la Direzione distrettuale antimafia di Napoli ha deciso di emettere con urgenza due decreti di fermi, eseguiti ieri dai carabinieri, nei confronti di Luigi Di Napoli, 43 anni, ritenuto dagli inquirenti uno dei ras del clan Gallo-Limelli-Vangone di Boscotrecase; insieme a lui è stato fermato anche Cristian Gallo, 18 anni. Come stabilito dalle indagini dell'antimafia partenopea e dai militari dell'Arma, Di Napoli e Gallo stavano progettando di uccidere l'avvocato penalista Antonio Iorio, 35enne di Torre Annunziata, colpevole, secondo loro, di non averli difesi in maniera adeguata.

All'avvocato è stata assegnata la scorta

Secondo quanto ricostruito dagli inquirenti, in più di una occasione, precisamente il 23, 24 e 25 marzo scorso, Di Napoli e Gallo avrebbero pedinato l'avvocato tra la sua abitazione e il suo studio, in maniera tale da avere un quadro completo dei suoi spostamenti e mettere così in atto il piano criminale. Oltre al fermo dei due, eseguito ieri, mercoledì 27 aprile, dai carabinieri, all'avvocato Antonio Iorio è stata assegnata una scorta: il legale sarà così costretto a muoversi, tra casa e ufficio, scortato dalle forze dell'ordine.

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