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Neonato di tre mesi muore al Monaldi in attesa dell’operazione, aperta inchiesta

La Procura ha aperto un fascicolo sulla morte di Riccardo Di Cristo, deceduto a 3 mesi nell’ospedale Monaldi; i genitori hanno denunciato ritardi e negligenze.
A cura di Nico Falco
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La prossima settimana verrà svolta l'autopsia sul corpo di Riccardo Di Cristo, il neonato di quasi 3 mesi di Torre del Greco (Napoli) deceduto il 16 febbraio scorso nell'ospedale "Monaldi" di Napoli, dove era ricoverato in attesa di un intervento al cuore. I genitori del bimbo, assistiti dall'avvocato Tommaso Ciro Civitella, hanno sporto denuncia per chiedere indagini sul decesso: stando a quanto sostengono, sapevano che il piccolo avrebbe dovuto essere operato ma non era stata mai prospettata l'urgenza o il pericolo di vita e le condizioni di salute del neonato sarebbero precipitate nel giro di pochi giorni. Sul decesso è stato aperto un fascicolo, affidato alla pm Stella Castaldo del Tribunale di Napoli.

Il bimbo, come si legge nell'esposto firmato dai genitori, Alessandro Di Cristo e Yuanyuan Lì, è nato il 25 novembre 2023 nella clinica Villa Betania e soffriva di una cardiopatia per la quale avrebbe dovuto essere operato. Già prima della nascita era stato stilato un programma che prevedeva il trasferimento entro i 2-3 giorni di vita al Monaldi per le cure. Ci sarebbero stati, però, una serie di ritardi, a partire dal trasferimento verso l'ospedale napoletano, avvenuto soltanto il 6 dicembre, quindi ben oltre il periodo prospettato. Nelle settimane successive il piccolo è stato più volte accompagnato in ospedale per episodi di vomito e per la difficoltà a prendere peso ma è stato sempre dimesso.

L'11 gennaio, dopo una serie di visite di controllo nei giorni precedenti, il bambino è stato ricoverato nel reparto di Cardiochirurgia pediatrica. Durante la permanenza in ospedale, denunciano i genitori, ci sarebbero state diverse negligenze sia dal punto di vista sanitario sia da quello igienico (su cui la Procura dovrà fare chiarezza). Si legge nell'esposto, che Fanpage.it ha potuto visionare:

Persino le minime norme igieniche venivano continuamente disattese, e si rifiutavano anche di cambiare il sondino nasogastrico al cui interno rimanevano per giorni e giorni residui di latte andato a male, al sondino (artigianale) era attaccato il fusto cilindrico di una larga siringa (senza stantuffo) completamente aperta ed esposta a germi e batteri.

Nonostante la terapia le condizioni di salute del bimbo non sono migliorate. Il 12 febbraio ha avuto un primo arresto cardiaco, dopo il quale è stato trasferito in Terapia Intensiva. Nei giorni seguenti ha avuto altri arresti cardiaci, fino al 16 febbraio, quando alle 15:01 l'ospedale ha avvisato telefonicamente i genitori: da oltre mezz'ora i sanitari stavano cercando di rianimarlo, ma inutilmente. Dopo il decesso i familiari hanno richiesto l'intervento della Polizia di Stato, che ha identificato il personale presente e avviato le indagini, richiedendo la cartella clinica.

Sulla vicenda la direzione dell'ospedale Monaldi è intervenuta con una nota:

Il piccolo è nato con una cardiopatia congenita complessa per la quale avrebbe dovuto essere sottoposto a un intervento chirurgico correttivo intorno ai 5/6 mesi di vita. Intanto era sottoposto a periodici controlli. Nel corso dell’ultimo controllo il suo stato di salute ha richiesto il ricovero per incrementare la terapia medica. Durante il ricovero sono subentrate delle complicanze che hanno richiesto il trasferimento in terapia intensiva. Nonostante l’impegno profuso dai sanitari, purtroppo, non è stato possibile evitare il decesso. L’azienda resta a disposizione dell’autorità giudiziaria per ogni approfondimento. La Direzione e i sanitari tutti che lo hanno avuto in cura esprimono vicinanza alla famiglia.

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