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A Napoli i tabelloni pubblicitari con telecamere per controllare chi passa in strada

Alcuni tabelloni pubblicitari luminosi a Napoli hanno telecamere. Il Comune dice che sono “funzionanti, ma non attive”. Ma a cosa servono? Chi gestirà i dati? E che uso se ne farà?”
A cura di Pierluigi Frattasi
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I tabelloni pubblicitari a led del Comune di Napoli hanno le telecamere per controllare le persone che passano. Si tratta degli impianti pubblicitari luminosi e scorrevoli che sono stati installati a partire dall’estate del 2019 a Napoli e che dovrebbero andare a sostituire progressivamente i tabelloni fissi. Questi tabelloni si trovano oggi in diverse zone della città, dal centro storico, come piazzetta Duca D'Aosta, dove si trova il Teatro Augusteo, sull’ingresso della Funicolare Centrale, ma anche a piazza Fuga al Vomero.

A che servono le telecamere sui tabelloni?

Ma a cosa servono queste telecamere? Le immagini eventualmente raccolte che fine faranno? E quali sono i fini dell’utilizzo di questi dati? Secondo l’azienda che gestisce gli impianti, la 2000 Pubblicità Srl, si tratterebbe di strumenti per “l’eventuale controllo del territorio”. I tabelloni pubblicitari sono, infatti, definiti “impianti multimediali di sicurezza sul territorio”. Ad ogni modo, in una nota di ottobre 2019 la società che gestisce gli impianti comunica alla Polizia Amministrativa del Comune di Napoli che “le telecamere inserite all’interno degli impianti multimediali installati per eventuale controllo del territorio, sono funzionanti ma non attive”. L’azienda, in quell'occasione, comunica anche che resta “in attesa di indicazioni dal Comune sulla modalità di attivazione”.

Una situazione che è rimasta invariata a distanza di due anni, come è emerso nel corso della riunione della commissione Infrastrutture e Mobilità, presieduta da Nino Simeone, che ha chiesto ragguagli agli uffici sull’uso di queste telecamere, che comunque ad oggi ci sono, e funzionano, anche se da due anni non vengono utilizzate. Simeone ha inviato una nota agli uffici chiedendo “se i suddetti tabelloni a led sono dotati di sensori di rilevamento del passaggio degli utenti, di telecamere o di qualsiasi altro sistema di captazione dati. Qualora i predetti strumenti sussistano , ogni utile informazione in merito al procedimento di rilevazione, registrazione e conservazione dei dati, nonché in merito al soggetto che li acquisisce e all' uso che ne viene fatto”.

Nella risposta, gli uffici amministrativi specificano che “degli impianti a tecnologia avanzata presenti sul territorio solo quelli della società 2000 Pubblicità srl (installati nelle strade indicate nella nota in oggetto) risultano dotati di telecamere, ma le stesse non sono attive, come espressamente specificato dalla società proprietaria con propria comunicazione”. Resta da chiarire chi vigili al momento sull’uso di queste telecamere, che comunque sono funzionanti, anche se non attive. Inoltre, se le telecamere sono nate per il controllo del territorio, perché in tre anni non sono mai state attivate?

I dispositivi elettronici non hanno matricola

I tabelloni a led, peraltro, che recano la targhetta sul retro con il logo del Comune di Napoli e che trasmettono pubblicità da due anni, non riportano però sempre la matricola che identifica il singolo tabellone. Si tratta di un codice presente anche sui cartelloni pubblicitari non a led, che serve ad identificarli. “Riguardo alla mancata indicazione sugli impianti degli estremi dell’autorizzazione – scrivono gli uffici tecnici del Comune – si compulseranno le aziende titolari a provvedere all’adempimento".

"Chiederemo subito ulteriori approfondimenti – spiega il presidente Nino Simeone – per accertarci che effettivamente in questo periodo non siano stati acquisiti dati, se l'installazione di queste telecamere sia prevista nel capitolato d'appalto e da chi dovrebbero essere eventualmente utilizzate e se le autorità competenti al controllo del territorio siano al corrente di tali impianti".

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A Milano la polemica per i totem pubblicitari nel 2017

A Milano, nel 2017, ci furono polemiche per i totem pubblicitari "intelligenti", installati presso la Stazione Centrale. In quel caso – una situazione differente da quella di Napoli, è bene precisare – gli impianti finirono all'attenzione del Garante della Privacy, dopo la segnalazione di alcuni cittadini che sollevarono il sospetto che i tabelloni luminosi fossero dotati di sensori (“digital signage”) – nella maggior parte dei casi webcam, capaci di tracciamento facciale e, quindi, di profilazione del soggetto che li guardava, classificando ciascun osservatore per età, sesso, tempo trascorso davanti al messaggio, risposta emozionale allo specifico stimolo pubblicitario. Dati utili poi alle analisi statistiche per misurare il livello di gradimento dei diversi messaggi pubblicitari. Ne nacque una grande polemica.

Il Garante poi precisò, tra le altre cose, che i totem con le telecamere potevano restare, perché si tratta di un' analisi “anonimizzata dell’audience pubblicitaria”, ma i dati eventualmente raccolti, in ogni caso non devono essere conservati e che ovviamente deve essere tutelata la privacy delle persone. Non è il caso di Napoli, come detto, che è molto diverso. Qui le telecamere servono "eventualmente per il controllo del territorio" e "sono funzionanti, ma non attive".

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