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Napoli, strumenti per l’intervento bloccati alla dogana: bimbo operato grazie a staffetta in tempi record

Storia a lieto fine quella che riguarda un bambino di 12 anni, affetto da labbro leporino bilaterale, sottoposto a un intervento di ricostruzione della mascella all’ospedale Santobono di Napoli: i ferri per l’operazione, provenienti dalla Gran Bretagna, sono rimasti alla dogana dell’aeroporto in attesa dell’iter burocratico. Grazie a una staffetta organizzata da un’azienda privata, però, i ferri sono arrivati a Napoli in 72 ore e il piccolo è stato operato.
A cura di Valerio Papadia
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Immagine di repertorio
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Una storia a lieto fine quella che arriva dall'ospedale Santobono di Napoli, nosocomio pediatrico della città, e che ha come protagonista un bambino di 12 anni, affetto da labiopalatoschisi bilaterale, comunemente detto labbro leporino. Il piccolo doveva essere sottoposto, come spesso è accaduto in passato, a un intervento di ricostruzione della mascella: si trattava di prelevare una parte di osso dal bacino per impiantargliela nella mascella. Un intervento preciso e delicato, per il quale il professore Marcello Zamparelli, primario di Chirurgia Plastica del Santobono, ha individuato i ferri necessari in Gran Bretagna, che la Sos Onlus Santobono si è impegnata a donare all'ospedale. La spedizione, però, è rimasta alla dogana dell'aeroporto di Malpensa, in attesa della documentazione necessaria per essere sbloccata.

È qui che è entrata in scena la A. Abete srl, azienda campana che da oltre 50 anni è attiva nel settore delle lavorazioni meccaniche di precisione nella progettazione e realizzazione di componenti aerospaziali, che al fianco della Onlus si è adoperata per far giungere in tempo i ferri e per far sì che il bambino si sottoponesse all'intervento: l'azienda, in collaborazione con DHL, con la Dogana, con il Ministero della Salute e il Ministero degli Esteri, ha lavorato instancabilmente per far sì che, in 72 ore, i ferri giungessero all'ospedale napoletano.

"Un grazie speciale, soprattutto dal bambino e dalla sua famiglia all’Ing. Giovanni Abete, a Silvia, Maria e Procolo e a tutta l'Azienda questo dono straordinario" fa sapere, sui suoi canali social, la Sos Onlus Santobono.

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