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Napoli, otto cellulari trovati e sequestrati nel carcere di Secondigliano

La scoperta questa mattina, nel corso di una perquisizione. A renderlo noto è il Sappe, sindacato di Polizia Penitenziaria.
A cura di Valerio Papadia
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L'introduzione di oggetti non ammessi nelle carceri della Campania è un fenomeno, purtroppo, molto diffuso. Lo testimonia quanto accaduto nella mattinata di oggi, martedì 20 maggio, nel carcere di Secondigliano, a Napoli, dove sono stati trovati otto cellulari durante una ispezione degli agenti della Polizia Penitenziaria; nella fattispecie, i poliziotti hanno rinvenuto e sequestrato 6 cellulari e 2 microtelefoni.

A dare notizia di quanto accaduto stamane nel carcere partenopeo è il Sappe, Sindacato autonomo di Polizia Penitenziaria. "Un intervento efficace che testimonia ancora una volta la professionalità degli agenti in servizio, ma che al tempo stesso accende i riflettori su una realtà sempre più preoccupante: la crescente presenza di dispositivi e sostanze vietate all'interno degli istituti penitenziari" hanno dichiarato i dirigenti Raffaele Munno e Donato Vaia.

"L'operazione è la testimonianza della professionalità della Polizia Penitenziaria, che oltre a partecipare attivamente all'opera di rieducazione e trattamento, svolge con abnegazione e competenza l'attività di Polizia" ha invece dichiarato Donato Capece, segretario generale del Sappe, che ha poi proseguito: "Si deve fare di più per dotazione la Polizia Penitenziaria degli strumenti tecnologici utili a contrastare l'indebito tentativo di introdurre droga e telefonini in carcere, anche potenziando formazione ed aggiornamento professionale dei poliziotti".

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