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Napoli, l’assessore al Bilancio Baretta: “Mi hanno rubato il portafogli”. Poi spiega: “È successo a Venezia”

Il furto avvenuto a Venezia. L’assessore l’ha confidato ai consiglieri comunali prima della seduta dell’assise di oggi sul Patto per Napoli.
A cura di Pierluigi Frattasi
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L'assessore al Bilancio del Comune di Napoli, Pier Paolo Baretta, (a destra) con il sindaco Gaetano Manfredi (a sinistra)
L'assessore al Bilancio del Comune di Napoli, Pier Paolo Baretta, (a destra) con il sindaco Gaetano Manfredi (a sinistra)

Rubato il portafogli all’assessore al Bilancio di Napoli, Pier Paolo Baretta. Ma il furto sarebbe avvenuto a Venezia. Lo ha raccontato lo stesso titolare delle finanze di Palazzo San Giacomo ai consiglieri comunali, prima della seduta dell’assise cittadina fissata per oggi nella Sala dei Baroni al Maschio Angioino.

Baretta, infatti, è originario proprio di Venezia. Era stato nel capoluogo veneto nel weekend, prima di rientrare a Napoli per la seduta del consiglio comunale, dove questa mattina terrà la sua relazione sul Patto per Napoli, l’accordo col Governo Draghi che prevede un contributo da Roma di 1,2 miliardi in 20 anni e altre misure per risanare il disavanzo di 5 miliardi. Una volta arrivato a Castel Nuovo, Baretta ha confidato, in maniera privata, di aver subito il furto ad alcuni consiglieri comunali che erano all’esterno. Tra i quali il consigliere Rosario Palumbo di Cambiamo!, che a Fanpage.it dice: "Massima solidarietà all'assessore Baretta".

Il sindaco: "Napoli vittima di pregiudizi"

In precedenza il sindaco Gaetano Manfredi era intervenuto sulla questione della movida violenta, confrontando gli ultimi episodi avvenuti a Milano e la situazione partenopea: "Noi siamo vittime di un pregiudizio che conosciamo benissimo, alla fine tutti i problemi sono a Napoli e tutte le cose positive nelle altre città. Noi sappiamo benissimo che non è così e che i problemi di Napoli sono di tutte le grandi città. Credo che abbiamo l'occasione per far vedere come nella nostra città ci siano dei problemi ma ci sono anche tante azioni positive. Napoli ha bisogno di una narrazione più vicina alla città e anche questo è un lavoro che noi dobbiamo fare nei prossimi mesi".

Baretta: "Alla città 1,2 miliardi da Roma"

Per quanto riguarda il Patto per Napoli, "Il riparto – spiega Pier Paolo Baretta nella relazione – come al momento definito dal Mef, attribuisce a Napoli 1 miliardo 231 milioni 549 mila e 600,77 euro. Si tratta di una cifra molto importante. Il contributo, ripartito in 21 anni; abbiamo chiesto al governo l’impegno a versare nelle casse comunali la quota annuale assegnataci entro il 31 marzo di ogni anno. A fronte del contributo statale, il Comune impegnato a recuperare risorse proprie pari ad un quarto di quanto lo Stato eroga. Si tratta di 307.887.400,19 euro, distribuiti nel periodo complessivo. Il programma che abbiamo predisposto prevede di realizzare maggiori entrate, nel periodo considerato (2022/2042), per 803.899.978,84 euro. Ovvero 496.012,578,65 euro in più del calcolo del quarto assegnatoci dalla Legge di bilancio".

"Multe e tasse non riscosse per 2 miliardi"

"Nel frattempo – aggiunge Baretta – abbiamo aggiornato il dato assoluto, per cui possiamo dirci che il Comune di Napoli ha oltre 800 milioni di crediti verso i cittadini per multe non pagate; oltre 700 milioni di tari non riscossa, e così via, per 2 miliardi complessivi; ma credo che sia un dato per difetto".

Dal 2023 tassa d'imbarco a Capodichino di 2 euro

Dall'anno prossimo tassa di imbarco all'Aeroporto e aumento Irpef. "In questo quadro – conclude Baretta – la tassa di imbarco può produrre, se introdotta a 2 euro, una entrata di 10 milioni l’anno, che, poiché parte dal 2023, vuol dire 40 milioni per il quinquennio, mentre arriva a 200 milioni se confermata per tutto il periodo. Il consiglio comunale ci ha chiesto, la volta scorsa, che l’addizionale Irpef non fosse avviata da quest’anno, diversamente da quanto richiesto dal Governo, ma dal 2023 nella misura dello 0,1%; inoltre ha proposto di aumentare la quota esente a 12 mila euro. Entrambe queste richieste sono state accolte. Per raggiungere, per , il quarto,   necessario incrementare di un ulteriore e definitivo 0,1% dal 2024. Ovviamente applicando la esenzione a 12 mila euro. Nulla esclude che, se incrementeremo, come confidiamo, altre entrate, possiamo prevedere un ulteriore aumento della quota esente".

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