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Napoletani bloccati a Sharm el-Sheikh per volo annullato: “Portati in hotel sporco e malfunzionante”

Trecento turisti napoletani bloccati da giorni a Sharm el-Sheikh causa cancellazione del volo. “Ospitati in albergo sporco e malfunzionante”.
A cura di Redazione Napoli
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Ci sono trecento napoletani bloccati a Sharm el-Sheikh, nota località turistica egiziana affacciata sul mar Rosso, a causa della cancellazione improvvisa dei voli. Si tratta di un grosso gruppo di turisti fermi in Egitto dal 4 aprile scorso a causa della cancellazione di un volo diretto verso Napoli.

Gli sfortunati viaggiatori hanno raccontato la loro storia al consigliere Regionale Francesco Emilio Borrelli:

Questo volo ci è stato spostato 3/4 volte e poi sempre cancellato.
La compagnia è completamente sparita senza fornirci informazioni, ci ha mandato in un hotel chiuso da due anni (probabilmente a causa del grosso numero di persone) sporco, malfunzionante ed in mezzo al nulla.

In video e foto si vedono le condizioni scadenti della struttura:

le stanze si presentano sporche e piene di insetti. I servizi igienici minimi non garantiti (mancavano asciugamani, l’acqua dai rubinetti era marrone) erano pieni di scarafaggi e zanzare ( le foto confermano i morsi) nonostante tutto siamo restati qui una notte poiché il volo doveva esserci lunedì mattina alle 14, poi spostato alle 19 e poi nuovamente cancellato. Nel frattempo però eravamo ammassati in una hall e poi sui 3 pullman che dovevano portarci in aeroporto ( su cui ci è stato chiesto di caricare i bagagli). Tra noi purtroppo ci sono bambini piccoli che presentano vomito e diarrea e persone anziane che necessitano di farmaci salvavita.

Sul posto si è presentato il  console italiano a Sharm ma al momento la situazione resta la stessa. A quanto si apprende  giovedì oppure venerdì i trecento napoletani dovrebbero ripartire.

«Ci siamo immediatamente attivati ed abbiamo inviato una nota alla Farnesina e al sindaco di Napoli per un immediato intervento. Bisogna aiutare subito queste persone e farle tornare a Napoli. Questa vicenda è ai limiti di una truffa e getta grande discredito sul sistema vacanze in questa località»  conclude Borrelli.

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