Muore nell’ospedale Moscati di Avellino, familiari denunciano: indagine per omicidio colposo

La Procura di Avellino ha avviato un'indagine sulla morte di un 86enne di Manocalzati, deceduto nell'ospedale Moscati lo scorso 22 marzo. L'uomo, ricoverato per patologie pregresse, era stato sistemato su una barella e, secondo i figli, non avrebbe ricevuto assistenza adeguata. L'ipotesi di reato è di omicidio colposo, il fascicolo è affidato al sostituto procuratore Fabio Massimo Di Mauro che ha disposto l'acquisizione della cartella clinica e il sequestro della salma; l'autopsia verrà eseguita lunedì prossimo, 29 marzo, nell'obitorio del Moscati, dove si trova il corpo.
L'uomo, secondo la versione dei familiari, non sarebbe stato accudito o ci sarebbero state delle negligenze da parte dell'ospedale; i parenti lo avrebbero visto disidratato e denutrito e, nel giorno delle dimissioni, sarebbe stato lasciato su una barella senza nessuno che si prendesse cura di lui; l'86enne avrebbe lasciato l'ospedale ma per farvi ritorno poco dopo e restarvi fino al decesso. Secondo i figli non sarebbe deceduto soltanto per le patologie di cui soffriva, ma anche a causa delle condizioni del ricovero: le mancate cure e attenzioni da parte del personale medico, sostengono, avrebbero aggravato il quadro clinico fino a portare al decesso.
L'inchiesta è scattata in seguito alla denuncia sporta dai familiari, assistiti dall'avvocato Danilo Iacobacci. Al momento non ci sono iscritti nel registro degli indagati, gli inquirenti stanno ricostruendo quello che è accaduto dall'accesso in ospedale al ricovero e fino al decesso, per individuare le persone che si sono occupate dell'anziano e inviare gli avvisi di garanzia. Da ricostruire soprattutto le varie fasi del ricovero, per capire se l'uomo fosse rimasto effettivamente sulla barella per tutto il tempo.