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Caivano, la morte di Maria Paola Gaglione

Muore inseguita dal fratello perché sta con trans, mamma del compagno: “Una trappola per ucciderli”

“Gli hanno fatto la trappola per ucciderli”. Sono le dure parole della madre di Ciro, il ragazzo trans di 22 anni che aveva una relazione con Maria Paola Gaglione, la 18enne morta a Caivano in un incidente mentre veniva inseguita dal fratello, che si opponeva alla relazione. “I figli si accettano come sono, non si uccidono”, è lo sfogo della donna.
A cura di Simone Gorla
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"I figli si accettano come sono, non si uccidono, vergognati". Parla apertamente di omicidio la madre di Ciro, il ragazzo trans di 22 anni che aveva una relazione con Maria Paola Gaglione, la 18enne di Caivano morta in un incidente mentre veniva inseguita dal fratello che si opponeva al rapporto tra i due giovani.

In un lungo post su Facebook, pubblicato all'indomani della tragedia, la madre di Ciro ha gridato tutto il suo dolore e la sua rabbia nei confronti della famiglia della ragazza. "Gli hanno fatto la trappola per ucciderli", accusa la donna che poi conclude: "Paola deve riposare in pace".

La donna aveva da tempo accettato che la decisione della figlia di intraprendere la transizione al maschile e prendere il nome Ciro. Era felice che il figlio convivesse con Maria Paola e avesse trovato il suo equilibrio dopo un lungo percorso. Il sogno d'amore dei due ragazzi si è interrotto bruscamente nella notte tra venerdì e sabato, quando Michele Antonio Gaglione, il fratello di Maria Paola, che non accettava la loro relazione, ha inseguito la coppia che era in scooter. Non è chiaro se la moto sia stata speronata, ma è finita fuori strada. Nello schianto Maria Paola è morta, Ciro è rimasto ferito. Trasportato al pronto soccorso di Villa dei Fiori, ha riportato una frattura al braccio e diverse contusioni ed escoriazioni ad una spalla.

Sul caso la Procura di Nola ha aperto un'inchiesta.  I carabinieri di Acerra, guidati dal comandante Giovanni Caccavale, dopo i primi rilievi e le indagini hanno interrogato il compagno della ragazza che ha fornito la sua versione dei fatti. Così in poche ore sono scattate le manette per il fratello, accusato di morte come conseguenza di altro reato e violenza privata. Si trova ora in carcere a Poggioreale, in attesa dell'udienza di convalida dell'arresto.

La famiglia ha detto di non credere alla volontà di ucciderla, ma solo che “volesse darle una lezione”. Lo ha riferito a Fanpage.it don Maurizio Patriciello, il parroco di Caivano che quest’oggi si è recato dalla famiglia della giovane.

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