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Muore anziano ricoverato, parenti girano video mentre assaltano Ospedale del Mare

I parenti di un anziano deceduto durante il ricovero all’Ospedale del Mare di Ponticelli, a Napoli, hanno girato e diffuso un video in cui assaltano l’ospedale: nelle immagini si vedono alcuni di loro che, mentre altri chiedono del primario, prendono a calci porte e muri. Una dottoressa è stata aggredita. Sul posto è intervenuta la Polizia di Stato.
A cura di Nico Falco
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Una dottoressa dell'Ospedale del Mare è stata aggredita dai parenti di un anziano paziente deceduto in mattinata. Sul posto sono intervenuti gli agenti del commissariato di Ponticelli. Stando a quanto ricostruito, i familiari avevano raggiunto l'ospedale per "vendicarsi" per la morte dell'uomo, le cui condizioni di salute sarebbero migliorate nei giorni scorsi tanto da essere messo in dimissione. I responsabili sarebbero stati identificati, la loro posizione è al vaglio degli investigatori. La dottoressa, refertata nello stesso ospedale, ha avuto sette giorni di prognosi. L'uomo, a quanto si apprende, era ricoverato da diverso tempo e in condizioni molto gravi.

L'arrivo dei parenti in ospedale è stato ripreso in un video, girato da uno di loro col cellulare. Nelle immagini, poi diffuse sui social network, si vedono diverse persone che entrano nella struttura insultando i sanitari e passando anche davanti alla guardie giurate L'uomo che gira il video urla, chiede di parlare col primario e ripete che il nonno è morto per colpa di un'assistenza non adeguata. Nel video si vede anche un ragazzino che prende a calci una porta.

"Non entriamo nel merito della vicenda, su cui abbiamo chiesto delucidazioni alla direzione per capire i motivi del decesso – commenta il consigliere regionale di Europa Verde Francesco Emilio Borrelli – ma troviamo assurdo che delle persone assaltino un ospedale, per giunta filmandosi e prendendosela in modo violento con la struttura e il personale. Comprendiamo il dolore per la perdita di una persona cara ma la violenza non è mai giustificata, soprattutto in un luogo pubblico, a maggior ragione se si tratta di una struttura ospedaliera che è a servizio dei cittadini e che serve per curare pazienti e combattere la pandemia. Se qualcuno ha sbagliato ne risponderà nelle sedi giudiziarie ma fare i raid punitivi negli ospedali è inaccettabile".

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