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Morto Jerry Boakye, rimasto paralizzato dopo un’aggressione razzista sul bus

Il giovane, originario del Ghana, era rimasto paralizzato dopo un’aggressione razzista subita su un autobus nel 2018. Dopo due anni, purtroppo Jerry è deceduto, come ha reso noto Hilarry Sedu, il suo avvocato. Tantissimi i messaggi di cordoglio da parte delle persone che, in questi due anni, si sono occupate di lui.
A cura di Valerio Papadia
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Una storia drammatica quella di Jerry Boakie, ma anche di speranza e rinascita, che ieri ha avuto purtroppo il suo triste epilogo: il giovane, originario del Ghana, è morto nella giornata di ieri. Da due anni, Jerry era paralizzato, non poteva più muovere mani e gambe, e viveva su una sedia a rotelle: un destino che sembrava aver accettato, ma solo in parte, per uno che non era mai riuscito a stare fermo. Nel 2018, infatti, Jerry era stato vittima di un'aggressione razzista su un autobus nel Casertano: come aveva raccontato lui stesso a Fanpage.it all'epoca dei fatti, era stato colpito da un pugno alla schiena; un solo pugno che gli ha impedito, per i due anni successivi, di muoversi, di lavorare come saldatore, di vivere la sua vita.

A dare la notizia della morte di Jerry sono state le persone che, in questi due anni, gli sono state vicine, che non lo hanno lasciato mai solo. Il suo avvocato, Hilarry Sedu, ha scritto: "Io lo vedevo, in questi ultimi giorni, che tu non sei fatto per la sedia. Che la tua anima si era ribellato ai soprusi in Africa, figuriamoci se adesso si sarebbe acquietato su di una sedia a rotelle. Purtroppo ho avuto ragione, ieri sei scappato via, ti sei ribellato a quel corpo inerme".

"Con immenso dolore informo che nella notte fra il 19 e il 20 ottobre se ne è andato il nostro Jerry. Da solo, in un letto di ospedale, dove però una dolcissima dottoressa gli ha tenuto la mano fino alla fine. Jerry si era stancato di vivere, ultimamente rifiutava le terapie, rifiutava il cibo: non aveva più speranza. E noi, a causa del virus, non abbiamo potuto stargli vicino come avremmo voluto. Questo è il nostro grande rammarico" ha scritto invece Celestina Morando, un'altra di quelle persone che, dal 2018, sono state vicine a Jerry.

Una raccolta fondi per far tornare la salma di Jerry in Ghana

Proprio Celestina Morando, nel 2018, avviò una raccolta fondi sulla piattaforma Gofundme per contribuire alle spese mediche di Jerry. Adesso, quella stessa raccolta fondi, ancora attiva, è stata riconvertita per contribuire invece al rimpatrio della salma di Jerry in Ghana e per aiutare la sua famiglia.

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