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Camorra, la mappa della Provincia di Napoli nel 2022

Nella relazione semestrale della Dia (primo semestre 2022) la mappa dei clan della provincia di Napoli, legati ai Mazzarella e all’Alleanza di Secondigliano.
A cura di Nico Falco
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La nuova mappa della camorra tracciata dalla Dia restituisce un quadro molto simile a quello del precedente aggiornamento anche per quanto riguarda la provincia di Napoli: il cartello dei Mazzarella risulta egemone a Portici e a San Giovanni a Teduccio, mentre tutto in tutti gli altri comuni del circondario i gruppi attivi sono parte dell'Alleanza di Secondigliano o sono a questa strettamente collegati. I dati, presentati oggi dal ministro Piantedosi alla Camera dei Deputati, sono quelli della relazione relativa al primo semestre del 2022.

I clan di camorra della provincia occidentale di Napoli

Aree: Pozzuoli, Quarto, Bacoli, Monte di Procida

A Pozzuoli il gruppo maggiormente influente è ancora quello dei Longobardi-Beneduce, fortemente modificato nel tempo dai provvedimenti giudiziari nei confronti di esponenti di entrambe le fazioni che hanno determinato rimodulazioni interne. Il clan, rileva la Dia, nonostante le frequenti contrapposizioni interne sfociate anche in fatti di sangue e la scelta di diversi affiliati di collaborare con la giustizia, mantiene ancora un carattere unitario. Nel periodo in esame (primo semestre 2022) non sono mancati scontri violenti con altri gruppi per il controllo dello spaccio di droga, in particolare nella zona dei "600 alloggi" di Monterusciello.

A Quarto, oltre all' "ala quartese", articolazione dei Longobardi-Beneduce, è attiva una articolazione del clan Polverino dedita principalmente ad estorsioni e spaccio di stupefacenti.

La camorra della provincia settentrionale di Napoli

Aree: Acerra, Afragola, Arzano, Caivano, Cardito, Casalnuovo, Casandrino, Casavatore, Casoria, Crispano, Frattamaggiore, Frattaminore, Giugliano in Campania, Grumo Nevano, Marano di Napoli, Melito, Mugnano di Napoli, Qualiano, Sant’Antimo, Villaricca, Volla.

Il primo semestre del 2022 è stato caratterizzato da forti contrasti tra gruppi criminali in particolar modo tra Acerra, Frattamaggiore e Arzano, che potrebbero essere riconducibili all'affermazione di nuovi clan.

Ad Acerra si registra l'esistenza di diversi gruppi criminali sullo stesso territorio, tra cui il gruppo Avventurato, circostanza che avrebbe portato ad agguati e omicidi. La Dia segnala l'episodio del 29 aprile 2022, quando due giovani in scooter hanno sparato al passeggero di un'automobile e la vittima ha risposto al fuoco, uccidendo uno dei sicari prima di morire in ospedale.

Arzano è stata segnata da una escalation di violenza originata dalla contrapposizione armata tra i Monfregolo e i Cristiano-Mormile, entrambi nella sfera di influenza degli Amato-Pagano e con roccaforte nella zona della 167 di Arzano. La contrapposizione avrebbe fatto spostare i Cristiano verso Frattamaggiore, dove si sarebbero quindi scontrati col gruppo Landolfo, referente del clan Pezzella (alleato ai Monfregolo).

Il gruppo Amato-Pagano avrebbe mantenuto il ruolo di primo piano per l'approvvigionamento di stupefacenti e sarebbe influente, direttamente o tramite referenti, sull'intera zona della provincia nord, tra cui Melito, Mugnano, Arzano e Casavatore, oltre che in alcune aree di Scampia.

Ad Afragola il 20 aprile 2022 si è conclusa una imponente indagine contro il clan Moccia: 57 arresti, sequestri per 150 milioni di euro. Gli investigatori hanno ricostruito la rete imprenditoriale del clan, composta da un gruppo di "fiduciari" dei fratelli Moccia che investivano in numerose attività che spaziavano dalla fornitura di materiali edili, al commercio di olii minerali, alla compravendita di auto e alla raccolta di olii esausti di origine alimentare; per quest'ultimo settore il clan aveva investito anche in Puglia, grazie ai rapporti con alcuni rappresentanti degli enti locali.

Il clan Moccia risulta ancora influente, oltre che ad Afragola, anche a Casoria, Crispano, Caivano, Frattamaggiore, Cardito ed Arzano, tramite una confederazione di clan alleati che godono di una propria autonomia; questa struttura, rileva la Dia, fa del clan una delle organizzazioni criminali più potenti anche a livello nazionale.

Il parco Verde di Caivano

A Caivano lo spaccio di droga, in particolare nel Parco Verde, risulta gestito dal clan Sautto-Ciccarelli. A Casandrino, Grumo Nevano e Sant'Antimo il gruppo principale è ancora quello dei Verde, seppur indebolito da una ordinanza di custodia in carcere eseguita il 20 aprile 2022, che risulta articolato in due sottogruppi operanti prevalentemente nello spaccio di stupefacenti; il clan contrapposto è quello, storico, dei Puca.

A Giugliano in Campania l'illecito è controllato totalmente dal clan Mallardo, che basa la sua forza sia sui rapporti coi Contini e i Licciardi (coi quali è ai vertici dell'Alleanza di Secondigliano) sia sulle alleanze coi clan di Villaricca e coi gruppi che controllano diversi territori della provincia di Caserta, in particolare con la fazione Bidognetti del cartello dei Casalesi. Il clan Mallardo avrebbe inoltre esteso la propria influenza anche sul vicino comune di Qualiano.

A Marano di Napoli le organizzazioni egemoni sono quelle dei Nuvoletta, dei Polverino e degli Orlando, ancora attivi nel traffico internazionale di stupefacenti e nel reimpiego di capitali illeciti in attività imprenditoriali. Villaricca sarebbe ancora sotto il controllo del clan Ferrara-Cacciapuoti.

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I clan della provincia orientale di Napoli

Aree: Nola, Saviano, Piazzolla di Nola, Marigliano, Scisciano, Liveri, Palma Campania, San Gennaro Vesuviano, San Giuseppe Vesuviano, Terzigno, San Paolo Belsito, Brusciano, San Vitaliano, Cimitile, Mariglianella, Castello di Cisterna, Pomigliano d’Arco, Cicciano, Roccarainola, Somma Vesuviana, Cercola, Massa di Somma, San Sebastiano al Vesuvio, Sant’Anastasia, Pollena Trocchia.

A San Giuseppe Vesuviano, Ottaviano, San Gennaro Vesuviano e Terzigno il clan dominante è quello dei Fabbrocino, caratterizzato da una forte vocazione imprenditoriale e con infiltrazioni anche nella pubblica amministrazione; il 10 giugno 2022 è stato disposto lo scioglimento del Comune di San Giuseppe Vesuviano perché diversi consiglieri comunali sono risultati imparentati o comunque vicini ad affiliati al clan.

A Marigliano, San Vitaliano e Cimitile il 4 febbraio 2022 un provvedimento di custodia cautelare ha smantellato un gruppo emergente che, con base familiare, gestiva il traffico di droga a San Vitaliano e aveva proiezioni nel complesso popolare "Pontecitra" di Marigliano. A Brusciano le principali piazze di spaccio sono contese tra i sodalizi Rega ed Esposito-Palermo.

La camorra della provincia meridionale di Napoli

Aree: San Giorgio a Cremano, Portici, Ercolano, San Sebastiano al Vesuvio, Torre del Greco, Torre Annunziata, Boscoreale, Boscotrecase, Pompei, Castellammare di Stabia, Sant’Antonio Abate, Pimonte, Agerola, Penisola Sorrentina, Casola di Napoli, Lettere.

Il clan Mazzarella resta influente nei comuni di San Giorgio a Cremano e Portici, anche per le difficoltà operative dei clan autoctoni, rispettivamente i Troia e i Vollaro, indeboliti dalle operazioni di polizia.

A Torre Annunziata resta attivo lo storico clan Gionta, oltre ai Gallo-Cavalieri e i Gallo-Pisielli (frangia dei Gallo-Cavalieri con base nel rione Penniniello). A Boscoreale e Boscotrecase le indagini hanno confermato l'operatività del clan Gallo-Limelli-Vangone, riferimento per la fornitura di droga soprattutto per le piazze di spaccio presenti nel complesso popolare cosiddetto Piano Napoli.

A Castellammare di Stabia il clan D'Alessandro ha ripreso forza in seguito alla scarcerazione di due elementi apicali e le indagini hanno dimostrato l'esistenza di un gruppo collegato particolarmente attivo nello spaccio di droga. Nella zona di Ponte Persica (frazione di Castellammare di Stabia) e nei comuni di Pompei e Scafati resta attivo il clan Cesarano.

I comuni di Gragnano, Pimonte e Agerola, infine, restano il territorio del clan Afeltra-Di Martino, specializzato nella coltivazione e nella vendita di sostanze stupefacenti.

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